Lo spettro di nuovi tagli all’ospedale Apunane ha innescato un braccio di ferro tra Asl e sindacati di categoria. Da una parte l’Asl assicura ai cittadini che gli anestesisti reperibili la notte al Noa resteranno tre. Ma la funzione pubblica Cgil ribatte: "Non serve essere degli esperti di management aziendale per capire che il modello organizzativo adottato non sta in piedi. In due settimane ci sono medici che hanno già svolto più di 30 ore di reperibilità. Considerando che le ore devono essere recuperate nel mese successivo, ciò significa che quei medici dovranno uscire dal turno o svolgere un turno ridotto: di fatto un taglio!", si legge nella nota della forza sindacale.
"Dopo settimane in cui la vicenda del Noa è stata al centro delle cronache locali – prosegue – l’unica cosa che l’azienda riesce a fare è smentire oggi, attraverso le parole del direttore del dipartimento di emergenza urgenza e del primario di anestesia e rianimazione, quanto affermato durante una riunione con il personale medico. Forse in quella riunione si erano espressi con poca chiarezza? In un mondo normale le aziende informano le organizzazioni di rappresentanza rispetto ad eventuali modifiche organizzative e le organizzazioni sindacali, parlando con i lavoratori, decidono se tali modifiche sono accettabili o se necessitano di uleriore confronto con l’azienda, finalizzato a risolvere eventuali problematiche.
Il problema della riorganizzazione della guardia anestesiologica è solo un pezzo di un puzzle ben più ampio che grida vendetta sia in termini di servizi erogati che di rispetto di lavoratrici e lavoratori, che sono impegnati ogni giorno a soddisfare le esigenze di cura di cittadine e cittadini. Chiediamo una risposta in relazione alle carenze di personale infermieristico, Oss, tecnico sanitario, amministrativo e alle continue difficoltà quotidiane degli operatori. In tutto questo vi è un unico filo conduttore ’carenza di personale’, che porta a non garantire ai professionisti pieni diritti contrattuali, tra cui ferie e riposi. Ma l’azienda appare inspiegabilmente sorda alle nostre grida di rivendicazione. E allora crediamo sia giunto il momento che la Politica, con la “P” maiuscola, intervenga. Confidiamo nei prossimi giorni in una presa di posizione anche da parte di chi finora non si è espresso".
"Come Funzione Pubblica Cgil – chiude la nota –, chiediamo ancora una volta a Casani e Biselli di intervenire e sospendere la riorganizzazione partita il 16 Dicembre, e di convocare un tavolo di confronto nel quale ogni soggetto competente possa dare il proprio contributo. Nel frattempo manteniamo lo sciopero della dirigenza medica per il 14 Gennaio, quando saremo in Via Don Minzoni a manifestare tutto il nostro sdegno".