REDAZIONE MASSA CARRARA

Buca degli Sforza. Ultimi atti per la bonifica e la rimozione dei rifiuti. Undici milioni di spesa

Convocata dalla Regione la conferenza dei servizi che dovrà dare l’ok al progetto. Coinvolti anche Arpat, Asl e la ditta incaricata di redigere il documento. Il finanziamento è del Ministero dell’ambiente con risorse del Pnrr.

Buca degli Sforza. Ultimi atti per la bonifica e la rimozione dei rifiuti. Undici milioni di spesa

Convocata dalla Regione la conferenza dei servizi che dovrà dare l’ok al progetto. Coinvolti anche Arpat, Asl e la ditta incaricata di redigere il documento. Il finanziamento è del Ministero dell’ambiente con risorse del Pnrr.

Siamo agli ultimi atti per la bonifica della Buca degli Sforza, a Poveromo: è stata convocata dalla Regione Toscana la conferenza dei servizi decisoria che dovrà decidere sull’approvazione del progetto di bonifica e rimozione dei rifiuti nell’area. Un intervento finanziato dal Ministero dell’ambiente con risorse del Pnrr destinate ai cosiddetti ‘siti orfani’, 11 milioni di euro in tutto. Risorse girate dalla Regione al Comune di Massa attraverso uno specifico protocollo di intesa, che ha reso così palazzo civico il soggetto attuatore a livello locale. La riunione che dovrà dare il via libera al progetto è convocata per il 9 dicembre e coinvolgerà diversi soggetti chiamati a vario titolo in causa dall’intervento che modificherà la zona anche sotto il profilo idrogeologico, fra cui vale la pena di evidenziare la presenza di Arpat e Asl Toscana nord ovest, oltre alla ditta incaricata di redigere il documento 3iProgetti Srl.

La prima conferenza di servizi istruttoria si era svolta il 17 settembre e in quella seduta i vari enti coinvolti avevano chiesto un adeguamento progettuale, con la redazione dell’analisi di rischio, e l’acquisizione delle autorizzazioni di competenza comunale così da poter agevolare anche l’iter di affidamento dei lavori e l’apertura operativa dei cantieri, anche perché bisogna rispettare i tempi del Pnrr. Nei primi giorni di novembre il Comune di Massa, quindi, aveva consegnato alla Regione tutti gli adeguamenti richiesti chiedendo quindi la convocazione della conferenza dei servizi decisoria.

Con il via libera che si attende ora da Firenze dopo la seduta del 9 dicembre, il Comune dovrà ottenere le autorizzazioni paesaggistiche e al vincolo idrogeologico, la dichiarazione di conformità urbanistica e l’eventuale piano di esproprio e occupazione dei terreni per realizzare l’opera di pubblica utilità. Il progetto è stato elaborato per conto del Comune di Massa da un raggruppamento temporaneo di imprese e professionisti, guidato dalla 3i Progetti di Salerno insieme ad avvocato Galotti e geologo Senese, per un appalto aggiudicato per poco meno di 140mila euro.

Le linee chiave dell’intervento indicate nella scheda approvata dal Ministero e oggetto di protocollo d’intesa fra Regione e Comune prevedono la rimozione totale delle fonti di contaminazione primaria e secondaria costituite dai fanghi, dai riporti e dai terreni contaminati presenti a perimetro dell’abbancamento e al di sotto dello stesso con scavi oltre i 3 metri di profondità oltre a sistemi di controllo e pulizia della falda, soprattutto in fase di cantiere. In una prima fase si prevede di rimuovere oltre 20mila metri cubi di materiale da portare a smaltimento specifico ma in questa fase il progetto potrebbe subire altre modifiche o prescrizioni.