ILARIA VALLERINI
Cronaca

Bufera accorpamenti. Salgono a 4 gli istituti. Lorenzetti: "Noi contrari"

Inizialmente erano stati concordati tagli per solo 3 scuole del territorio. La Provincia passa la ’patata bollente’ alla Regione: "Si demanda la delibera".

Inizialmente erano stati concordati tagli per solo 3 scuole del territorio. La Provincia passa la ’patata bollente’ alla Regione: "Si demanda la delibera".

Inizialmente erano stati concordati tagli per solo 3 scuole del territorio. La Provincia passa la ’patata bollente’ alla Regione: "Si demanda la delibera".

Massa Carrara, 23 ottobre 2024 –  Addio al limite numerico di 3 accorpamenti nelle scuole ritenute sottodimensionate. Ecco che la provincia di Massa Carrara balza a 4 dimensionamenti per l’anno scolastico 2025-26. Una doccia fredda rispetto ai criteri che solo poche settimane fa erano stati preannunciati dalla Regione e concordati con Provincia e forze sindacali. Il cambio di rotta è stato annunciato a sorpresa nel tavolo di concertazione di lunedì convocato dall’Assessorato all’Istruzione della Regione Toscana. Non essendo più vigente un limite agli accorpamenti, ecco che in base alla graduatoria regionale – basata sullo scostamento degli iscritti rispetto al parametro numerico di 600 studenti per tutti gli istituti e di 400 per quelli montani e isolani – si individua il numero dei tagli che ogni Provincia sarà chiamata a svolgere. La delibera indica gli indirizzi da dare alle Conferenze zonali ed alle Province per la redazione del piano di dimensionamento per l’anno scolastico 2025-26 che dovrà essere approvato dalla Regione entro il prossimo 31 dicembre.

Nella legge di bilancio furono previsti tagli per i successivi 3 anni scolastici, questo significa per la Toscana passare, nel 2024-2025, da 470 a 455 istituzioni scolastiche; nel 2025-2026 a 452; infine nel 2026-2027 a 444. Lo scorso anno era stato poi approvato il decreto Milleproroghe che detta la possibilità alle Regioni di ridurre il numero di autonomie scolastiche da tagliare in base ad un coefficiente. La Regione Toscana scelse di avvalersi di questa possibilità e questo ha consentito di salvare 11 autonomie scolastiche sulle 15 da tagliare ed è stato fin da subito chiaro che i tagli, in realtà, venivano solo rimandati poiché restava comunque in vigore il decreto interministeriale di riparto di dirigenti scolastici e Dsga, rispetto al quale la Regione Toscana ha sempre espresso parere negativo. Di conseguenza, quest’anno devono essere effettuati in totale 14. L’assessora regionale alla scuola, Alessandra Nardini, aveva più volte tenuto il punto sul mantenimento del limite a 3 accorpamenti per provincia e 1 per comune in modo da non aggravare i territori. Ma – come denuncia la Cgil Flc – "nel percorso di confronto con Istituzioni locali e parti sociali, su questo punto tutti erano d’accordo salvo il territorio fiorentino, cui sarebbero toccate due scuole da accorpare con questo principio di solidarietà. Tale accorpamento è stato evitato a discapito di un ulteriore accorpamento nell’area apuana", il quarto per l’appunto. Le scuole apuane finite nel mirino degli accorpamenti sarebbero: l’Ic Tifoni di Pontremoli (357 alunni) e l’Ic Gandhi di Aulla (398), l’Ic Massa 6 di Massa (538) e il Liceo scientifico Marconi di Carrara (556), mentre l’alberghiero Minuto di Massa, al momento, resterebbe fuori dai tagli (secondo il criterio di un solo accorpamento per comune, ndr).

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A “conti fatti“ spetterebbe ora alla Provincia, una volta varata la delibera, decidere sugli accorpamenti scolastici. "Rimettiamo tutte le decisioni alla Regione", ha dichiarato il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti che ha espresso il suo "totale disaccordo". "Per quale motivo - ha aggiunto – dovremmo dare il nostro avvallo, deliberando una scelta che grava ulteriormente sul territorio perché non tiene conto né della sua morfologia né del suo coordinamento? Che la Regione si prenda le proprie responsabilità".

Intanto, anche i sindaci dei Comuni interessati, che hanno partecipato ieri ad una call con il presidente Lorenzetti, alzano le barricate. "Prendo atto – ha affermato il sindaco di Massa, Francesco Persiani – che le rappresentanze sindacali e il territorio tutto stiano manifestando una chiara contrarietà agli accorpamenti imposti dalla Regione, una posizione in linea con quella che anche noi, lo scorso anno, avevamo già sostenuto, sebbene la nostra, allora, fosse un’opinione isolata". "Ci impegneremo – ha aggiunto l’assessore all’Istruzione del Comune di Carrara, Gea Dazzi – perché il nostro territorio non sia ulteriormente penalizzato".