REDAZIONE MASSA CARRARA

"Bus, servizio scarso". Sindacati accusano. Autolinee Toscane: "Pochi investimenti"

Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil puntano l’indice sulla mancanza di mezzi. Insufficienti i veicoli per i tragitti urbani, trascurati quelli extraurbani. Critiche anche sulla mancata manutenzione: interventi solo per i guasti.

La società Autolinee ancora nel mirino

La società Autolinee ancora nel mirino

"Il vecchio gestore ha sì lasciato una situazione drammatica ma tre anni sono tanti, il tempo di intervenire c’è stato ma di bus nuovi se ne sono visti pochi, in confronto al parco necessario e quei pochi quasi del tutto veicoli urbani trascurando gli investimenti sui bus extraurbani". I disservizi nel trasporto pubblico locale per una volta mettono d’accordo tutti i sindacati che affondano così il colpo contro il gestore unico, Autolinee Toscane, mettendo in discussione la replica della società alle critiche sollevate dalle istituzioni, in particolare dalla Provincia e dal Comune di Massa, tramite il presidente Gianni Lorenzetti e l’assessora Alice Rossetti.

Le segreterie provinciali di Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna, non lesinano alcune critiche anche a Provincia e Comune, che in passato avrebbero ignorato le denunce proprio dei sindacati sui problemi del trasporto pubblico, ma entrano poi nel vivo della discussione facendo quadrato contro Autolinee definendo la sua replica una "giustificazione inopportuna e inadeguata". "Quando si sono presentati, quali partecipanti alla gara unica regionale – ricordano –, lo hanno fatto promettendo mare e monti a beneficio dell’utenza e dei dipendenti; tuttavia a quasi tre anni dal loro subentro si è visto solo un piccolo laghetto e una piccola collina".

Dopo aver rimarcato un mancato rinnovo del parco mezzi, passano quindi alla manutenzione: "Come sempre è stato anche in passato, continua a lasciar desiderare con interventi a caduta ovvero intervenendo solo quando il bus si guasta senza mai una necessaria ed utile programmazione degli interventi in base al kilometraggio effettuato dai mezzi. AT dà la colpa al Covid per la mancata reperibilità dei pezzi di ricambio ma possiamo tranquillamente provare che le problematiche sono antecedenti il suo subentro e continuate sotto la sua gestione".

E non si tratta di una società di provincia ma di un’azienda che ha alle spalle "un colosso che opera a livello mondiale quale RATP e che ha passato anni nelle aule di tribunale pur di aggiudicarsi il lotto unico del TPL Toscano" che "non possa andare in crisi perché è stata rinviata la gara del T2 (ossia il lotto debole ndr); così come pensiamo abbia sbagliato nel sottrarsi alla partecipazione della gara stessa. Certo, la Regione Toscana ha sbagliato in pieno la progettazione della gara, inserendo una nuova frammentazione del servizio dopo l’aggiudicazione ad un unico soggetto ma questa è un’altra storia. Rimaniamo fiduciosi sul fatto che il governatore Giani, o un eventuale suo successore il prossimo anno, diano il via libera all’annullamento definitivo della gara perché sbagliare è umano, perseverare un po’ meno".

Una situazione che ai sindacati non lascia che "imbarazzo e rammarico nei confronti dell’utenza per lo scarso servizio offerto e questo vale sia per le corse che non vengono effettuate sia per quelle effettuate ma con bus vecchi; specialmente durante il periodo estivo quando a causa del malfunzionamento dell’aria condizionata le temperature all’interno dei bus raggiungono anche i 50 gradi". La colpa non è imputabile al personale, anche lui "costretto è subire questa brutta situazione".