Roberto Oligeri
Cronaca

Si incatena davanti all’Asl. “Caccia sospesa? Errore. Cinghiali fuori controllo”

La protesta di Mario Maffei, presidente della Cooperativa ’Montagna verde’. “Tornare agli abbattimenti pre-peste suina, così troppi danni per gli agricoltori”

Mario Maffei incatenato all’ingresso Distretto Asl a Licciana (foto Pasquali)

Mario Maffei incatenato all’ingresso Distretto Asl a Licciana (foto Pasquali)

Licciana Nardi (Massa Carrara), 31 ottobre 2024 – Si è incatenato senza mezzi termini alla cancellata del Distretto Asl Servizio Veterinario Lunigiana a Licciana Nardi, con tanto di cartelli esposti all’ingresso. I motivi della protesta di Mario Maffei, presidente della Cooperativa «Montagna Verde» e angelo custode del borgo di Apella, vanno ricercati nelle disposizioni emanate per il contrasto della peste suina africana che vietano la caccia al cinghiale nei comuni ricadenti in zona 1, soggetti dunque a restrizioni, come il territorio di Licciana.

"I cinghiali, in questo momento stanno letteralmente distruggendo il nostro territorio. Non si tratta solo di vedersi saccheggiato il proprio castagneto – spiega Maffei – o l’orto, ci troviamo di fronte a torme di selvatici invasivi che stanno arando terreni, demolendo muri a secco, strade campestri e quello che è peggio distruggendo i prati da pascolo. Mi chiedo, dove farò brucare l’erba al mio gregge di pecore zerasche da carne e ai miei bovini limousine? E così pure dove porterà a pascolare le sue pecore massesi da latte il pastore Boschetti che fornisce ricotte e pecorino all’agriturismo di famiglia? Ci troviamo di fronte ad un flagello che sta scardinando le basi dell’economia del nostro territorio. Quanto prima serve una deroga, bisogna venga riaperta la caccia al cinghiale oppure l’anno prossimo bisognerà emigrare altrove come fecero i nostri vecchi nel secolo scorso”.

Mario Maffei, classe 1953, già insegnante di laboratorio di chimica alle scuole superiori, è un self made man, un uomo che s’è fatto da solo. Originario del piccolo borgo di Apella, 30 anni fa aveva iniziato a realizzare il proprio sogno: riportare la vita nel paese abbandonato nel dopoguerra. I Maffei infatti, nell’antica torre d’avvistamento di Apella, fino a poco tempo fa ridotta ad una rovina, hanno edificato un impero della ricezione agrituristica, basata a livello gastronomico su prodotti locali d’eccellenza, trasformando inoltre la borgata abbandonata in ’Albergo Diffuso’, uno dei primi in Italia e aggiudicandosi il 1° Premio della sfida televisiva ’Quattro ristoranti’ condotta da Alessandro Borghese.

Mario si racconta incatenato al cancello dell’Asl di fronte alle espressioni stupite e preoccupate di un via vai di dipendenti e utenti. Sul posto è arrivato anche il sindaco Renzo Martelloni: “Quella dei cinghiali – ha detto – è una problematica molto grave, che già da tempo avevamo denunciato e attualmente, con il divieto di caccia, è divenuta insostenibile. Bisogna procedere immediatamente con gli abbattimenti, altrimenti l’anno prossimo il numero di questi animali sarà spaventoso ed ingestibile». «Mi appello alle autorità regionali, al Prefetto – ha concluso Maffei –. Questo dramma va risolto, prima che sia troppo tardi".