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Caffè Alzheimer per aiutare i malati: "Servizio di supporto alle famiglie"

Licciana, l’incontro con gli esperti per il progetto dedicato all’assistenza .

Il Caffè Alzheimer sbarca in Lunigiana, presto l’esperienza arriverà anche sul territorio grazie all’impegno della Società della salute, che lo promuoverà in diversi Comuni probabilmente in un percorso itinerante. Per conoscere meglio l’argomento è stato organizzato l’incontro ‘Come invecchiare in forma’, promosso dalla Sds, Regione, Cooperativa sociale G. Di Vittorio e Aima Firenze. A fare gli onori di casa il sindaco di Licciana Nardi, Renzo Martelloni e il presidente della Società della Salute Riccardo Varese.

"La Lunigiana - ha esordito Varese - è ricca di persone anziane, la Sds si è sempre occupata di offrire loro servizi. La malattia colpisce la persona, ma anche la famiglia, ecco perché è necessario un supporto". Il direttore Marco Formato ha moderato il dibattito. "Insieme si opera meglio che in solitudine - ha detto - se sul territorio ci sono servizi e operatori disponibili, l’accompagnamento alla malattia diventa meno faticoso". Si è entrati nel vivo con Carolina Anna Mobilia, medico geriatra: "Esiste un percorso che va oltre a diagnosi e terapia - ha detto - la famiglia ha bisogno di accettare la malattia, serve un’equipe che dia indicazioni sui servizi a disposizione, come il centro diurno, l’amministrazione di sostegno, la domanda di invalidità".

Secondo intervento quello di Debora Luccini, assistente sociale della Sds. "L’Alzheimer è una malattia familiare - ha aggiunto - la persona perde la capacità di riconoscere i propri cari, però rimane affettivamente legata. L’ammalato va preso in carico, ma anche tutto il nucleo familiare. In Lunigiana ci sono tre centri Alzheimer che assistono circa 30 persone in totale". Manlio Matera, presidente Aima Firenze ha parlato nello specifico del progetto del Caffè Alzheimer, nato nel 1997 a Leida, in Olanda. "Oggi si deve parlare di demenza pensando a uno scenario nuovo - ha detto - Il Caffè Alzheimer è un servizio a bassa soglia e alta capacità di contatto, è occasione di incontro e apertura verso la famiglia che spesso tende a chiudersi". Infine Ilaria Gori, psicologa Aima, ha raccontato storie vissute nel suo lavoro.