REDAZIONE MASSA CARRARA

Calcio, le squalifiche per illecito sportivo. Montignoso ‘incastrato’ dai messaggi

Gli screenshot dei giocatori nelle motivazioni della sentenza sulla presunta combine calcistica tra Juniores

L’allenatore Mori della Juniores, a lato giovani calciatori (Foto di repertorio)

L’allenatore Mori della Juniores, a lato giovani calciatori (Foto di repertorio)

Montignoso (Massa), 13 dicembre 2024 – Ci sarebbe il risultato di Montignoso-Pontremolese, partita disputata lo scorso 4 maggio, alla base della sentenza di primo grado con cui il Tribunale federale territoriale ha comminato al club rossoblù un totale di 44 anni e mezzo di squalifica divisi fra il presidente Vitacca, il dirigente Ambrosini, l’allenatore Mori e dieci calciatori della Juniores (oltre a un’ammenda da duemila euro e alla decurtazione di 8 punti in classifica). Il match, valevole per la terzultima giornata del campionato Juniores provinciale U19 ‘23-‘24, si era chiuso sul risultato di 1-4 per i lunigianesi, che nel secondo tempo avevano ribaltato l’1-0 in favore dei padroni di casa. Stando a quanto riportato nelle motivazioni di tale decisione, depositate dal Comitato Regionale della Figc, le indagini della Procura Federale sulla sfida sarebbero scaturite dopo l’esposto presentato dalla Massese, che aveva chiuso il proprio campionato in seconda posizione a due sole lunghezze di ritardo proprio dalla Pontremolese.

All’esposto la società bianconera aveva allegato alcuni screenshot, intercorsi tra calciatori propri e – si legge nel comunicato – della Pontremolese a commento della gara Montignoso/Pontremolese”. Ed è soprattutto sulla base di queste chat che “l’Ufficio in sede inquirente, con ampia indagine e con gli atti della posizione federale di alcuni tesserati assunti a teste, ha basato il procedimento di incolpazione sulla prova costituita dai messaggi ricevuti da alcuni calciatori della Massese, integrata dalle dichiarazioni rese in istruttoria al collaboratore incaricato da tesserati delle società Massese, Montignoso, Forte dei Marmi. I fatti risultano in maniera concreta dagli screenshot dei messaggi scambiati dai calciatori del Montignoso (Della Bona) e della Massese (Lazzarotti), ai quali si aggiungono quelli riportati dal direttore generale della società, Cantoni, il cui significato non lascia dubbi sul reale accadimento dei fatti”. “‘Ma l’hanno comprata?’ – si legge nei messaggi WhatsApp fra il giocatore rossoblù e quello bianconero riportati – ricevendo in risposta ‘il primo tempo si vinceva 1 a 0, poteva finire 20 a zero, il resto te lo lascio immaginare’. È ancora più pregnante la domanda: ‘valigetta?’ a cui vengono date in tre fasi le risposte: ‘a noi nemmeno un centesimo’; ‘ma proprio zero; ‘mi gira il c. il doppio’ con evidente riferimento alla gara persa e alla perdita del conseguente vantaggio economico”.

“La Società Montignoso – che ieri in un post su Facebook aveva annunciato ricorso una volta conosciute le motivazioni –, a mezzo del proprio presidente, in conseguenza di quanto ascritto ai propri tesserati è riconosciuta colpevole dell’attuazione dell’illecito più grave che si possa commettere in ambito federale essendo diretto ad alterare il risultato del Campionato, comportamento aggravato dall’essere stato compiuto al fine di procurare un vantaggio a soggetti terzi”. Ma la vicenda sembra non doversi chiudere qui, poiché in un altro punto viene scritto: “Si aggiunga che dalle dichiarazioni rese dai tesserati emerge che la tesi della combine era opinione comune nell’ambiente calcistico della Lunigiana come confermano le dichiarazioni di soggetti estranei alle due squadre”.

 Alessandro Salvetti