
Villafranca, ironia e polemiche dei cittadini dopo la fumata bianca a seguito delle loro proteste. Piccola folla di curiosi intorno all’area dove sorge l’opera, trasportata a pezzi con dei camion.
Occhi puntati al cielo: a Filetto è stata sistemata la tanto contestata antenna del 5G. Un’antenna alta circa 37 metri, venti in più del campanile della chiesa. Ieri mattina tutti gli abitanti della suggestiva frazione di Villafranca erano in fermento per l’arrivo dei camion che hanno trasportato i grandi pezzi della struttura. Non si aspettavano di certo che i lavori sarebbero cominciati subito dopo il via libera dato dal Suap, Sportello unico per le attività produttive dell’Unione dei Comuni. E non si aspettavano neppure che gli operai avrebbero fatto così in fretta ad assemblarla.
Molte persone si sono avvicinate al cantiere e tanti hanno scattato foto per immortalare un evento che non dimenticheranno facilmente. Da mesi un’azienda milanese che lavora per un’importante compagnia telefonica, ha messo gli occhi sulla Lunigiana per realizzare infrastrutture legate alla tecnologia 5G. A dicembre i lavori erano cominciati a Filetto: in pochi sapevano cosa sarebbe stato realizzato. Una volta scoperto il progetto, i cittadini si sono battuti: hanno racconto oltre mille firme, organizzato due incontri informativi, sono andati in Comune per protestare e hanno promosso un sit in pacifico, di fronte all’Unione dei comuni, il giorno della conferenza dei servizi. Non è servito: il progetto è stato autorizzato e gli operai sono arrivati ieri mattina. In poche ore hanno alzato l’antenna, sul basamento in cemento armato. In conferenza dei servizi l’impresa milanese era stata chiara: quello era il posto prescelto, non avrebbe accettato uno spostamento. Non è servito neanche il parere negativo espresso dal Comune, che era riuscito solo a ottenere una sospensiva, la Sovrintendenza inoltre non ha trovato vincoli di natura paesaggistica, quindi via libera all’antenna. Tanti i motivi del no espresso dai residenti, come l’impatto negativo sulla salute, il danneggiamento ambientale e le conseguenze sul turismo, il deprezzamento degli immobili e dei terreni che la presenza dell’antenna 5G può indurre. E ieri Facebook si è riempito di immagini della nuova antenna, ma soprattutto di commenti al veleno.
"Fanno in fretta a tirare su le schifezze", ha scritto una donna. "Visto che non possiamo fare più nulla, servirebbe almeno un risarcimento per la collettività", ha aggiunto un uomo. "Hanno rovinato un paese e causato malesseri a tutti gli abitanti", il commendo di un’altra residente. C’è poi chi preferisce fare dell’ironia e dice: "Guardiamo il lato positivo: se vai in cima puoi vedere il mare".
Monica Leoncini