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La presentazione di nuovi autobus in piazza degli Aranci a Massa
Massa, 27 gennaio 2019 - Bus che cadono a pezzi, studenti, lavoratori e anziani lasciati a piedi. E’ successo più di una volta a Massa nei mesi scorsi, in particolare nelle frazioni montane con Resceto che è stata una sorta di Caporetto per la compagnia di trasporti per Ctt Nord: a novembre non si contano le volte in cui le corse sono saltate, per qualsiasi motivo. Nello stesso mese i consiglieri di Sì Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, avevano presentato un’interrogazione in Regione e la risposta ovviamente è arrivata… dopo oltre un mese.
La firma è dell’assessore Vincenzo Ceccarelli: "L’azienda si impegna a minimizzare il più possibile il rischio di disagi futuri acquistando nuovi mezzi e utilizzando le vetture anche di altre zone in modo più efficiente e razionale, a seconda delle esigenze che via via si presentano". L’assessore fa poi riferimento al contratto ponte con One Scarl, in scadenza alla fine del 2019, in attesa che si definisca il contenzioso sulla gara regionale di Tpl, e prosegue: "L’obiettivo primario era di sostenere gli investimenti per l’immissione in servizio di 279 nuovi autobus, per la quasi totalità con caratteristiche extraurbane, al fine di colmare criticità territoriali con particolare attenzione per le aree interne. A oggi sono già stati immessi in servizio circa 180 nuovi autobus di classe ecologica Euro 6, distribuiti su tutti i territori. One Scarl sta effettuando un aggiornamento al Piano investimenti per arrivare entro la fine del 2019, con il cofinanziamento della Regione, a inserire in tutto circa 350 nuovi autobus circolanti in Toscana".
Risposta che, secondo Rifondazione comunista di Massa, "mette in evidenza il totale fallimento del progetto di privatizzazione del servizio e la confusione in cui l’esecutivo regionale sta navigando. Ctt è oramai una società che effettua un servizio pubblico basilare, indispensabile per la vita di cittadini toscani, sulla quale la Regione non ha evidentemente alcuna possibilità di intervenire. Abdicazione totale al mercato. Anche la scelta dell’investimento su nuovi mezzi è stata fatta senza alcun tipo concertazione pubblica visto che i nuovi bus non hanno alcuna possibilità di percorrere le strade delle nostre montagne. Ci pare evidente quindi il fallimento della gara unica regionale che sta mettendo in ginocchio utenti e lavoratori".