Costruzioni: da bonus a malus il passo è breve. Oltre 1.500 imprese apuane a rischio fallimento. A lanciare è la Cna apuana sulla base dei risultati di una indagine che tiene conto dei comparti dell’edilizia, delle costruzioni e dei serramenti. Secondo l’indagine di Cna il 48,6% del campione interpellato parla di rischio fallimento mentre il 68,4% prospetta il blocco dei cantieri attivati. Per non essere schiacciate dalla mancata cessione dei crediti, quasi un’impresa su due sta pagando in ritardo i fornitori, il 30,6% rinvia tasse e imposte e una su cinque non riesce a pagare i collaboratori. Dall’analisi dei fatturati e della consistenza media dei crediti emerge che le imprese con giro d’affari di 150mila euro detengono 57mila euro di crediti nel proprio cassetto fiscale (38,2%). Alla crescita del fatturato l’incidenza tende a scendere pur restando rilevante: un’impresa con 750mila euro di ricavi sconta 200mila euro di crediti bloccati. Il 47,2% delle imprese dichiara di non trovare soggetti disposti ad acquisire i crediti mentre il 34,4% lamenta tempi di accettazione dei documenti contrattuali eccessivamente lunghi.
Per la cessione dei crediti, le imprese della filiera si sono rivolte principalmente alle banche (63,7%), a seguire Poste (22,6%), poi società di intermediazione finanziaria (5,1%). "Davanti a norme incerte e continui stop and go – spiega la principale associazione degli artigiani - gli intermediari finanziari hanno bloccato gli acquisti e ad oggi i crediti in attesa di accettazione superano i 5 miliardi a livello nazionale e di questi circa 4 miliardi si riferiscono a prime cessioni o sconti in fattura".
"L’insicurezza e la mancata determinazione nel portare avanti decisioni che sono state assunte dal nostro governo principalmente per sostenere l’obiettivo imposto dall’Europa per l’abbassamento della Co2, per sensibilizzare le persone rispetto alle tematiche ambientali e che in prima battuta è stato premiato da molti paesi europei come esempio da perseguire, sta creando una tagliola che mette in pericolo la vita di molte imprese e dei loro dipendenti – spiega il presidente di Cna Paolo Bedini -. Si sta perdendo di vista il vero obiettivo dell’incentivo a discapito di insicurezza e decisioni assurde prese in corso d’opera’’. Per questo l’associazione di categoria si rivolge direttamente al governo perché trovi una soluzione per disinnescare "una bomba economica e sociale, generata da una serie di provvedimenti normativi che hanno alimentato confusione e profonda incertezza tra le imprese ed i cittadini".
"La consistenza dei crediti bloccati, che il nostro studio stima circa il 15% del totale, sta mettendo in crisi molte imprese su tutto il territorio – ribadisce Bedini -. Da grande opportunità per rimettere in moto la nostra economia e l’occupazione i bonus edilizi, soprattutto il superbonus, si sta rilevando un boomerang molto pericoloso per tutto il sistema sociale".