"Quando si decide di adottare un cane, specie se del canile, bisogna prendere in considerazione tutta una serie di aspetti a cominciare dal carattere dell’animale stesso. Solo così si può stabilire una relazione sana e corretta, calibrata su soggettività e personalità". Scighei Bein, laureata in tecniche di allevamento del cane ed educazione cinofila con master di I° livello in istruzione cinofila, collabora con il canile sanitario di Massa da quasi tre anni. Ci spiega l’importanza di "conoscere gli animali, sia da noi che dagli adottanti. In questo modo possiamo sapere ’chi è’ il cane e ’cosa vuole fare da grande’ ma soprattutto in che modo comunichi le sue emozioni. Ci sono alcuni cani eccezionali, che hanno tanta voglia di riscatto, altri che invece sono più timidi e riservati. Lavoriamo per far arrivare il cane giusto nella famiglia giusta – precisa – Si deve creare una sintonia e occorre capire se in un certo contesto a quel cane può essere dato ciò di cui ha bisogno. E queste valutazioni, al netto di un margine di errore minimo che però non può mai essere eliminato, consentono di ridurre il rischio che il cane assegnato torni in canile". Scighei Bein sottolinera l’importanza di lavorare sul concetto di soggettività, ponendo il training in una posizione secondaria. "In canile mi occupo di ridurre i livelli di stress, lavorando su arricchimento ambientale e ricerca olfattiva piuttosto che su situazioni eccitanti. Quando entra in canile un cane timido, per esempio, instauro con lui una relazione per poi presentare degli stimoli così da capire di cosa abbia paura. Oltre alla relazione con me, si deve instaurare anche quella con l’adottante ad esempio con una passeggiata. Occorre lavorare sull’osservazione dell’animale e sull’omeostasi. Sono inoltre eccezionali i progetti che coinvolgono i ragazzi, perché certi cani sanno stabilire subito con loro un ponte emotivo forte. Certo, servirebbe un canile nuovo con un bel parco. Che possa diventare polo di cultura cinofila".
I.C.C.