
Domani in Comune presieduto dal sindaco. Si gettano le basi per la candidatura
Domani mattina, alle 10, nella sala giunta di palazzo comunale, è stata convocata la prima riunione del Comitato promotore del progetto legato alla candidatura della città come Capitale italiana della cultura 2028. Si tratta dell’insediamento ufficiale e quindi del via ai lavori per rispondere al bando del ministero competente. Una corsa di un anno in vista della proclamazione ufficiale. Massa, che aveva già preannunciato la candidatura per il 2027 ma poi non aveva completato l’iter, stavolta fa sul serio. Una concorrente agguerrita sembra al momento essere la coppia romagnola Forlì-Cesena, che correranno assieme anche se per regolamento ci deve essere la città capofila. Massa potrebbe rispondere presentandosi come leader ma cercando l’appoggio delle comunità vicine: una sinergia potrebbe essere davvero vincente, anche se pure Massa da sola può avere le carte in regola. Ma Carrara e Montignoso, ad esempio, dando la loro disponibilità potrebbero essere un supporto importante.
La Commissione sarà ovviamente presieduta dal sindaco, Francesco Persiani, che già in pubblico – dal premio Obelisco della scorsa estate alla presentazione del libro di Frediani sui fratelli Piccirilli alla cerimonia della Fondazione Monasterio – si è speso con entusiasmo sulla candidatura; con lui ci saranno gli assessori e i tecnici del Comune oltre ai più alti rappresentanti o i loro delegati di istituzioni culturali e amministrazioni: Regione Toscana, Provincia di Massa-Carrara, Istituto di valorizzazione dei Castelli, Parco regionale delle Alpi Apuane, Deputazione di storia patria della antiche province modenesi, Archivio di Stato, Fondazione Cassa di risparmio di Carrara, Touring Club.
Una prima riunione nella quale si dovranno gettare le basi per costruire un progetto che sia sostenibile e soprattutto che abbia già risposte concrete nei prossimi dodici mesi quando si dovranno presentare agli esperti del ministero non solo idee ma anche iniziative già avviate con un calendario che sia rispettabile. E proprio la realizzazione del cronoprogramma dei lavori che Massa deve affrontare in questo periodo con i fondi del Pnrr e quelli strutturali può essere determinante per concorrere a quel milione di euro che la designazione a Capitale della cultura porta in dote. Indispensabile quindi definire la fine dei lavori più impellenti sui luoghi che potrebbero fare da traino, primo fra tutti il Castello Malaspina che a detta di tanti forestieri è il fiore all’occhiello della città dominando il centro storico. Ma Palazzo Bourdillon e tutta piazza Mercurio, Palazzo Ducale, gli auditorium dell’ex mercato ortofrutticolo e del Pomario, la natura delle nostre colline e montagne con i borghi caratteristici e i cammini da valorizzare, devono essere al centro del progetto. Un discorso a parte merita Marina di Massa: qui il discorso riguarda soprattutto la ’liberazione’ dalla nave incagliata al pontile perché cultura e turismo possano fondersi in quella che dovrebbe essere una strategia comune.
Riccardo Jannello