Capitale dell’arte Il progetto Blue marble

Emanuele Guidi, tra i curatori del dossier che ha candidato Carrara per l’ambito riconoscimento del ministero della Cultura

Capitale dell’arte Il progetto Blue marble

Lunedì alle 18 al ridotto degli Animosi sarà presentato il progetto per la candidatura di Carrara a Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026. Il progetto è curato da Cinzia Compalati, Maura Crudeli, Pasquale Direse, Federico Giannini ed Emanuele Guidi. Quest’ultimo, curatore, scrittore e ricercatore, attualmente dottorando alle università di Reading e Zurigo, ha sviluppato per Carrara 2026 il progetto artistico ‘The blue marble, Matters of tomorrow. Il marmo blu, materie del domani’.

"Quello che propongo – spiega Guidi - emerge da una riflessione sulla materia, l’ambiente, l’economia e le storie di Carrara e propone un approccio che aiuti a ridefinire l’identità della città. Il titolo, The Blue Marble, deriva dal titolo della celebre foto del pianeta Terra scattata dagli astronauti dell’Apollo 17 nel 1972, e sottolinea l’intenzione dell’intero programma artistico: chiamare in causa la ‘materia’ attraverso cui Carrara è notoriamente percepita ma al contempo invitare a scardinare quegli stereotipi che limitano la possibilità di formulare altri immaginari e progettualità future differenti. The Blue Marble parte quindi dalla monocultura del marmo bianco, dai suoi lasciti e dalla sua estetica, per ampliare la scala della ricerca e azione, concentrandosi sull’intreccio metabolico degli elementi, dove acqua ed aria operano come catalizzatore, conduttore e raccoglitore dei sottoprodotti delle attività umane; sottolinea e confonde il confine tra naturale e artificiale, tra scarto e materia prima, tra natura e cultura, per tracciare la continuità tra corpi terrestri, umani e più che umani. Il programma attraversa i cinque ambiti della programmazione di Carrara Capitale dell’arte contemporanea seguendo tre metodologie principali: ricerca, partecipazione, festa. Il nucleo principale si compone da un programma di residenze d’artista di ricerca e produzione tra arti e scienze che mettano al centro materie e materiali e nuove tecnologie attraverso pratiche non-estrattive. Le altre parti del programma prevedono la produzione di opere, installazioni, progetti performativi ed editoriali che supportino l’incontro tra voci locali e discorsi di rilevanza planetaria dove altri materiali, saperi e dialoghi su futuri possibili si sviluppano a partire dai lasciti e scarti del presente".

La città apuana è stata selezionata nella cinquina finale assieme a Pescara, Todi, Gibellina e Gallarate. Prossima tappa ora, il 25 ottobre, l’audizione a Roma davanti alla giuria. Per l’occasione la delegazione carrarese esporrà il proprio dossier dal titolo ‘Carrara: da 2mila anni arte contemporanea’ redatto con il coinvolgimento di numerose realtà del territorio, sia pubbliche che private, il supporto tecnico della Fondazione Fitzcarraldo di Torino e un board curatoriale composto da Cinzia Compalati, Maura Crudeli, Pasquale Direse, Federico Giannini ed Emanuele Guidi.