Valvole cardiache sostituite senza aprire il torace, ecco dove nasce la cardiochirurgia nel futuro

All’Ospedale del Cuore di Massa l’innovativa operazione su due pazienti: una tecnica mai applicata prima in Europa

PARTE DEL  TEAM DI SALA

L’equipe dell’Opa che ha eseguito gli interventi guidata Marco Solinas, direttore di Cardiochirurgia Adulti

Massa, 8 novembre 2024 – Una operazione chirurgica mai documentata prima in Europa che ha salvato due pazienti in condizioni critiche: due valvole cardiache sostituite in un’unica seduta operatoria e senza aprire il torace. E’ stato possibile all’Ospedale del Cuore alla competenza dei professionisti della Monasterio, all’elevato contenuto tecnologico del nuovo blocco operatorio e della sala chirurgica ibrida. Una tipologia di intervento definita ibrida perché prevede l’applicazione di tecniche sia transcatetere, ovvero attraverso i vasi sanguigni, sia endoscopiche, quindi mini invasive. Una tipologia di intervento che non era mai stata documentata prima in Europa.

I due pazienti avevano entrambi problemi importanti a due valvole cardiache, la aortica e la mitrale, con effetti pesanti sulla qualità della loro vita. Un quadro clinico per sottoporli ad interventi con tecniche cardiochirurgiche standard, con apertura dello sterno e tempi operatori più lunghi, avrebbe comportato un rischio troppo elevato. I medici dell’Ospedale del Cuore di Monasterio a Massa hanno quindi deciso di sottoporre entrambi i pazienti ad intervento ibrido, senza l’apertura dello sterno, abbattendo il rischio operatorio e favorendo un recupero funzionale più rapido.

Gli interventi sono stati eseguiti dal team guidato dal dottor Marco Solinas, direttore della Cardiochirurgia Adulti, e composto dallo stesso Solinas, dai cardiochirurghi Tommaso Gasbarri e Silvia Di Sibio e dai cardiologi interventisti Anees Ali Ahmed Al Jabri e Marcello Ravani.

“E’ stata aperta una porta sul futuro della cardiochirurgia – commenta il dottor Marco Solinas – – con una sempre più stretta integrazione tra procedure endoscopiche e transcatetere. Questi due interventi, primi in Europa, confermano la capacità di Monasterio di offrire risposte di cura “progettate” in base alle caratteristiche uniche di ogni paziente. I due interventi hanno ridotto l’impatto chirurgico, garantito un rapido recupero funzionale e offerto una risposta reale in termini di qualità di vita. La dotazione tecnologica di Monasterio, accompagnata dalla professionalità e competenza di tutta l’equipe, hanno fatto la differenza”.