Massa, 12 novembre 2024 – Sono 190 i pazienti in chemioterapia attiva per le terapie endovenose e immunoterapia, oltre 1000 sono state, invece, le visite di follow up nel 2023, con una previsione di aumento per l’anno corrente, almeno 120 le terapie per Oss (dei pazienti che assumono a casa i farmaci biologici), circa 150 all’anno le biopsie osteomidollari, mentre quotidianamente le consulenze ematologiche per i reparti si aggirano intorno alle 6 o 7.
Il tutto è gestito da soli due medici e il sovraccarico di lavoro è, senza dubbio, notevole. E’ questa la fotografia attuale dell’ambulatorio di Oncoematologia dell’Ospedale Apuane di Massa dove ieri si è festeggiato il taglio del nastro del nuovo ecografo in dotazione alla struttura, ma non si è potuto fare a meno di mettere in risalto luci e ombre del sistema sanitario.
I sanitari hanno colto l’occasione per lanciare un appello: “Faremo rischiesta di un medico in più da impiegare all’ambulatorio Oncoematologico per ridurre il gravoso carico di lavoro che attualmente pesa sulle spalle di soli due medici, la referente Roberta Della Seta e la giovane collega la dottoressa Laura Notarfranchi”, ha detto il dottor Giuliano Biselli, direttore sanitario degli ospedali Apuane e della Lunigiana e coordinatore della rete ospedaliera dell’Asl Toscana nord ovest.
La referente dell’ambulatorio Oncoematologico, Roberta Della Seta ha spiegato: “La nostra attività è in forte crescita per l’aumento dei casi e i medici sono sempre più rari. Inoltre, sono cambiate le terapie, la diagnostica, ora c’è una parte di biologia molecolare e di indagini ultraspecialistiche approfondite. Ciò significa risorse, personale, tempo e attenzione. A Massa abbiamo degli hospital con le chemioterapie, ci occupiamo dei follow up (ovvero le visite di controllo per chi è guarito dal tumore nei cinque anni di eventuale recidiva della malattia), effettuiamo prime visite, a volte urgenti, le consulenze dei reparti per i ricoverati in medicina, ortopedia chirurgia, quando c’è un ricoverato e ha un problema sull’emocromo si richiede la consulenza ematologica. Si tratta perciò di un’attività estremamente importante, che due medici da soli non riescono più a sostenere. Sovraccarico gravoso di lavoro, ferie arretrate, impossibilità di assentarsi per non lasciare il collega da solo a dover gestire il tutto”.
Un altro problema evidenziato da Della Seta è l’organizzazione degli spazi all’interno del nosocomio. “La priorità – sottolinea – è quella di avere un medico in più. Ma c’è da evidenziare anche una problematica logistica. L’ambulatorio della dottoressa Notarfranchi è al piano terra mentre l’ambulatorio si trova al secondo piano della struttura ospedaliera. Una situazione che non agevola il lavoro e allunga i tempi e un disagio per gli stessi pazienti che si trovano a dover spostarsi da una parte all’altra della struttura”.
Una criticità collegata alla riorganizzazione del Monoblocco di Carrara e al trasferimento al Noa della somministrazione delle cure oncologiche e oncoematologiche e del day hospital. Mentre a Monteroso nella palazzina H è stato spostato l’Itt dove vengono effettuati i colloqui per la presa in carico dei pazienti oncologici.