di Daniele Rosi
Asl sotto attacco in consiglio comunale a Carrara. Dopo gli ultimi giorni infuocati, a seguito della decisione dell’azienda di ridurre da tre a due i medici anestesisti in guardia notturna al Noa, a cui sono seguite prese di posizione di medici e sindacati, la questione è arrivata anche sui banchi della politica locale. A portare il tema in consiglio è stato Giovanni Ricci, medico e portavoce dei medici anestesisti del Noa, con una lettera molto critica nei riguardi di Asl, in cui è stato chiesto di rivedere la decisione. Ricci non ha nascosto il proprio disappunto, ricordando i problemi che la decisione recherà al reparto di ostetricia e ginecologia. "Siamo preoccupati per la presa di posizione di Asl – ha spiegato il medico – perché la scelta avrà gravi ripercussioni sui pazienti e già si è visto in questi giorni. Il Noa è un’eccellenza e come tale andrebbe considerato, invece la scelta dell’azienda lo equipara a strutture periferiche. Ridurre il personale espone i pazienti a rischi, in contrasto con la missione che dovrebbe avere la sanità pubblica. Chiediamo di combattere gli sprechi, ma quelli reali, il nostro lavoro non è uno spreco. La decisione rappresenta uno smacco per noi medici, che mettiamo in campo competenze e dedizione; andare a colpire lì è un brutto segno. Chiediamo di rivedere la scelta, ascoltando chi vive ogni giorno l’ospedale con l’obiettivo del benessere dei pazienti. Che la politica si faccia garante, perché le persone hanno bisogno di standard di qualità. Temiamo che dopo questa scelta si possa andare avanti con altri tagli". E’ stato quindi elaborato un documento, votato all’unanimità da tutte le forze politiche, in cui il consiglio comunale esprime contrarietà sulla scelta di Asl, chiedendo di rivedere la propria scelta. Nel giro di pareri tra maggioranza e opposizione non sono mancate critiche, spesso dure, verso Asl, ricordando anche la situazione carrarese tra il monoblocco e la creazione della scuola infermieri, di cui se ne parla da anni. Tanti gli interventi dell’opposizione. Alcuni molto critici come quello di Massimiliano Bernardi, che ha allargato la responsabilità della situazione alla Regione. Maria Mattei ha definito ‘inaccettabile’ l’operazione di Asl con "una debolezza che si nasconde dietro una maschera di arroganza". Per Andrea Vannucci invece, il taglio di un servizio del genere è indicativo più delle parole, perché "se dovessero mantenere la posizione, vuol dire che allora ci prendono in giro". Critiche ad Asl anche da alcuni esponenti della maggioranza. Il capogruppo Pd in consiglio, Gianmaria Nardi, ha sottolineato l’ennesimo peggioramento della sanità territoriale, con la scelta di Asl definita la ‘goccia che fa traboccare il vaso’. Alberta Musetti ha criticato la scelta di un’azienda "che agisce come fosse una multinazionale e in cui per l’ennesima volta sono le donne a pagare". Disappunto anche per il consigliere Guido Bianchini, medico, che ha parlato di ‘territorio ferito’ da quanto successo.