PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Carrara, la marcia dei mille manifestanti: "No alla devastazione delle cave”

Tre chilometri di manifestazione dallo stadio di Carrara fino a piazza Alberica, transitando dal Comune. "Dalla parte degli operai. Ci dividono per poter controllarci"

La manifestazione a Carrara

La manifestazione a Carrara

Carrara, 17 dicembre 2023 – La spedizione dei mille in marcia contro l’estrattivismo. C’erano tutti, o almeno coloro che nell’estrazione vedono il male assoluto. Muniti di casse, fumogeni e striscioni il lungo corteo è partito dallo stadio dei Marmi per poi arrivare in piazza Alberica. Tre chilometri intervallati da soste per imprimere bene il concetto "per gridare contro la devastazione, sancire un prima e un dopo e dare inizio a un movimento non più frammentato ma che cammina insieme - lo urlano gli attivisti dell’associazione ambientalista Athamanta -. Le montagne non ricrescono, questa è una lotta contro l’estrattivismo".

Più di cento associazioni, movimenti, collettivi e comitati a gridare insieme per una lotta contro "i nostri nemici che non sono i cavatori - prosegue Athamanta - vittime del ricatto occupazionale che spesso pagano il prezzo più alto con la vita. I nostri nemici sono aziende come la Franchi Umberto Marmi, la Henraux, l’Omya e l’organizzazione Confindustria, loro sono gli aguzzini. Complici anche le amministrazioni locali di quello che è a tutti gli effetti un modello mafioso. Mettono a rischio la vita e la salute di tutti, persone che determinano le politiche del territorio. Questo è solo l’inizio di una grande battaglia".

Si armano di volontà, di idee, attaccano manifesti, vogliono farsi sentire i mille perché la battaglia è tutt’altro che facile. Citano il battaglione Lucetti, anche in quel caso erano un migliaio i combattenti della brigata partigiana anarchica carrarese. Si dichiarano figli della brigata Garibaldi e sempre in quel frangente la spedizione era di mille persone. Vogliono ripetere la storia, i numeri tornano, l’inizio della rivoluzione parte da chi punta il dito contro "quegli industriali che stanno comperando il nostro futuro - evidenzia Matteo Procuranti di Blanca Teatro -. Attori di un ente , la Fondazione marmo, che ha la finalità dichiarata di sviluppare la civiltà del marmo. E’ bene quindi rinominarla ‘fondazione marcio’, che si sta comperando la città. Per evitare che il nostro futuro sia sempre più inchiodato nel marmo basta non accettare i soldi che queste persone investono. Non chiedete soldi alla Fondazione marmo perché stanno mettendo un’ipoteca sul nostro futuro e senza questa città loro non sono niente. Bertold Brecht diceva che la macchina capitalista ha la particolarità che quando sei convinto di guidarla è lei che ti sta portando dove vuole".

Sul fronte anarchico manifesti che alzano i torni parlando di "violenza rivoluzionaria, ed è con essa che il miglior ‘dialogo’ anarchico può nascere con i padroni. Remare per portare la nave nel pieno della tempesta e ammutinarsi e sconvolgere tutto ciò che ci viene imposto". Così i mille procedono a ritmo di musica ska punk, cori partigiani, note a tratti ballate poi il silenzio per l’intervento. Il corteo ha vita propria tra le scorte delle forze dell’ordine e gli automobilisti che nella corsia opposta procedono in fila indiana. Si sale con davanti le montagne quelle di una Carrara "divisa da una favola raccontata da Confindustria dove da una parte ci sono gli ambientalisti e dall’altra i cavatori - la voce che esce dalle casse è quella di Elia Buffa dell’Unione sindacale di base -. Una favola inventata per dividere e conquistare". Davanti al Comune la sindaca Arrighi aveva chiesto parola, ma non gli è stata concessa.