Carrara, 5 luglio 2017 - «Il punto nascita? Non alimentiamo false illusioni». Questo, in sintesi, il pensiero della dottoressa Franca Leonardi, ex primaria del dipartimento urgenza dell’ospedale di Massa in merito al tema lanciato pochi giorni dopo la vittoria delle amministrative dal sindaco Francesco De Pasquale del Movimento 5 stelle, il quale non comprende come i bambini carrarini debbano nascere a Massa. «E’ comprensibile che “marcare la differenza” sia il “leit-motiv”della nuova amministrazione del Comune, ma dopo aver letto quanto dichiarato dai nuovi amministratori, vorrei sottolineare che in sanità le promesse devono essere realizzabili in quanto alimentare false illusioni può essere perverso. In riferimento quindi all’affermazione, riportata dai giornali, che “non si può nascere in ospedale solo a Massa” è giusto dire che si può nascere in ospedale a La Spezia, a Camaiore, a Viareggio, a Lucca o a Pisa per ricordare solo gli ospedali più vicini. Ma ricordo per dovere di onestà intellettuale, che il punto nascita per essere autorizzato a svolgere la sua specifica attività nei confronti sia della gravida che del neonato deve essere accreditato: ed a questo proposito esistono stringenti normative regionali, valevoli sia per le strutture pubbliche che private, le quali stabiliscono i requisiti impiantistici, tecnologici e di personale (nel numero e nelle specifiche professionalità) che il punto nascita deve possedere per erogare le prestazioni sanitarie. E anche la struttura nella quale il punto nascita è situato deve rispondere a dei precisi requisiti di presidio ospedaliero per rendere operative le strutture che sono al suo interno». «Concludendo – precisa Leonardi –: o il punto nascita è all’interno di una struttura ospedaliera o non si può parlare di punto nascita. Vorrei inoltre far presente che “travaglio, parto e nascita” sono tre momenti delicati sia per la gravida, ma sopratutto per il neonato e che talvolta possono bastare pochi minuti di sofferenza alla nascita per creare gravi disabilità che permangono per tutta la vita, tanto che per tale lieto evento la sicurezza non è ‘mai troppa’. Ciò è tanto noto – conclude – anche al legislatore che il numero di 500 parti, previsto per un punto nascita di primo livello, tende ad essere elevato a 1000 perché si possa offrire personale più esperto e quindi maggiore sicurezza alla gravida e al neonato:una disabilità indotta alla nascita crea un rimorso infinito».
CronacaCarrara «Sanità, no alle false illusioni Il punto nascita è solo a Massa»