PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

A Carrara lo sbarco di 26 bambini soli: sono tra 119 migranti della Sea watch

Il prefetto Aprea ha organizzato la macchina dell’accoglienza. I minori finiranno in case protette della Toscana

Oggi sbarca in porto la nave della Ong tedesca Sea Watch

Oggi sbarca in porto la nave della Ong tedesca Sea Watch

Carrara, 28 dicembre 2023 – Attraccherà oggi la Sea Watch 5 della ong tedesca con 119 migranti a bordo tra cui 26 minori non accompagnati. L’accosto in banchina, la Buscaiol del porto apuano, è previsto alle 9 dopo 4 giorni di navigazione e 1150 chilometri di distanza dal punto di soccorso nel Mediterraneo centrale. "I 26 minori non accompagnati saranno distribuiti nei centri del territorio regionale – sottolinea il prefetto di Massa Carrara, Guido Aprea –, mentre gli altri migranti potranno essere collocati in tutto il territorio nazionale".

“Sono per la maggior parte eritrei - spiega la responsabile della cooperativa ‘Casa Betania’, Sara Vatteroni - e non ci sono state evidenziate particolari problematiche. Nel nostro territorio non dovrebbe rimanere nessuno di loro a parte due ragazze minori non accompagnate. A noi come cooperativa non sono stati richiesti posti da mettere a disposizione e, da quanto riferiscono i colleghi, neanche in altre cooperative della provincia".

Una situazione, quella nel nostro territorio, che al nono sbarco stila una quadro accoglienza con pochi posti a disposizione come già lamentato dagli attori del settore negli sbarchi precedenti. Il porto di Carrara registra così 1100 persone scese nel 2023 tra cui oltre 250 minori non accompagnati. Ma lo scalo apuano fa sempre discutere perché le miglia di navigazione in più sono solo "una strategia del Governo ancora in atto -un acuto grido di protesta si eleva dal ponte di comando della Sea Watch 5-. Marina di Carrara è il porto assegnatoci dopo che nella notte di Natale abbiamo soccorso persone che cercavano di scappare dalla Libia. La distanza fra l’area delle operazioni e il porto di sbarco è troppa. Questa strategia mira a minare economicamente la sopravvivenza delle operazioni obbligandoci a utilizzare le donazioni per coprire il costo del carburante ma soprattutto mira a tenerci lontano dal mediterraneo centrale dove costantemente persone in pericolo cercano di raggiungere l’Europa. Siamo testimoni scomodi delle violazioni dei diritti umani che vengono perpetrate quotidianamente ai danni dei migranti e per questo non vogliono che le nostre navi siano presenti per testimoniare quanto sta avvenendo".

Sulla stessa linea la sindaca Serena Arrighi dato che "anche in questa occasione si sottolinea la disumanità di costringere queste persone, tra cui donne e bambini, a un ulteriore viaggio in mare di oltre 1100 chilometri per arrivare fino da noi. Si tratta di una decisione incomprensibile che di certo stride con quei messaggi di pace, amore e fratellanza che in questi giorni di festa abbiamo visto sbandierare dagli esponenti del governo, e da chi li sostiene, che evidentemente condividono certi valori solo quando hanno una telecamera davanti o un albero di Natale fa loro da sfondo".

Gli sbarchi in terra apuana sono iniziati il 30 gennaio quando dalla Ocean Viking di Sos Mediterranee sono scese 95 persone tra cui 15 donne, 38 minori di cui 33 non accompagnati. Il 19 aprile e il 5 giugno è stata la volta della Life Support di Emergency con un primo sbarco di 55 persone tra cui 5 minori di cui 3 non accompagnati e il secondo con 29 migranti tra cui tre donne e un bambino. Quarto sbarco il 7 luglio quando è arrivata la Geo Barents con 196 accolti di cui 51 minori non accompagnati, tornata poi il 19 luglio con 214 migranti di cui 139 minori.

Poi il 22 agosto e il 4 ottobre due sbarchi della Open Arms con rispettivamente 196 e 176 migranti. L’ultimo, l’ottavo, quello della Life Support di Emergency con 21 persone scese il 23 novembre. Le operazioni di accoglienza sono ormai rodate: a segui to dello sbarco le prime visite mediche a CarraraFiere poi l’identificazione e lo smistamento nei vari centri di accoglienza.