Mentre l’amministrazione comunale si compiace per i lavori fatti allo Stadio dei Marmi per adeguarlo alla serie B, la società scrive una letteraccia alla sindaca Serena Arrighi per contestare quanto affermato in una pec del 17 dicembre. Vale a dire che l’adeguamento deve essere completato ultimando lavori imprescindibili, ma soprattutto l’idea di fare gestire l’impianto a dei privati. Di ieri la notizia che l’amministrazione vorrebbe dare in gestione lo stadio ai privati. Notizia che ha mandato su tutte le furie la società calcistica.
"Abbiamo ricevuto con vivo stupore la sua lettera, peraltro addirittura pec – scrivono dalla società –, il cui contenuto è destituito di qualsiasi fondamento: l’adeguamento di febbraio 2025 è uno specifico obbligo del Comune per l’avvio del campionato e la riapertura dello Stadio ai tifosi, parimenti compete al Comune proprietario ogni onere di manutenzione ed innovazione ulteriore necessario a conformare lo Stadio alle ulteriori prescrizioni, in scadenza nel giugno 2025, per elevare la capienza della struttura ad almeno 5500 spettatori".
Nel frattempo sta per partire la seconda trance dei lavori che prevede la nuova uscita di sicurezza della curva Nord e l’adeguamento dell’area riservata ai disabili. "Non vi è affatto distinzione tra obblighi di adeguamento per legge e obblighi di adeguamento per la Lega, al fine di rendere fruibile lo Stadio alla serie B – proseguono dalla Carrarese –, se il Comune non procedesse ad ultimare l’adeguamento dello Stadio, vanificherebbe e renderebbe privo di senso anche l’investimento sino ad oggi compiuto, con le inevitabili conseguenze erariali, atteso che la stragrande prevalenza degli investimenti già fatti riguardano l’omologazione dell’impianto ai requisiti della Lega di serie B, non gli imprecisati obblighi di legge a cui lei fa inopinatamente cenno".
"D’altronde pur comprendendo che l’adeguamento in questione imponga ingenti risorse a carico delle casse comunali, dobbiamo evidenziare che gli esborsi finanziari sono necessari alla luce di decenni di mancati investimenti ed opere di manutenzione da parte del Comune – proseguono dalla società –, e che da tale inerzia certo non può ora farsi discendere un simile detrimento alla cittadinanza – anche se la Carrarese fino a poco tempo fa occupava lo Stadio senza pagare alcun canone –. Carrarese Calcio 1908 ha peraltro investito a sua volta oltre 600 mila euro, finanziati dalla società Sagevan. Marmi, dei quali 300 mila euro per interventi strutturali e 300 mila euro per utilizzo di impianti sportivi alternativi, per contribuire ai lavori effettuati nel corso degli anni per i necessari adeguamenti e richiedere di sobbarcarsi un ulteriore costo, peraltro al di fuori di qualsiasi obbligo di legge o di convenzione, dopo aver acquistato l’azienda dalla pregressa procedura fallimentare al Tribunale di Massa e aver investito oltre 10 milioni di euro".
"Il contenuto della pec è altresì una tardiva risposta, che tenta di mascherare l’inerzia del Comune in merito ai suddetti ulteriori adeguamenti necessari a rendere lo stadio di Carrara un impianto idoneo alla B – aggiungono dalla Carrarese –. A luglio la Carrarese aveva avanzato pubblicamene la proposta di costituire con il Comune di Carrara, una società mista pubblico privata, ma l’amministrazione ha formalizzato tardivamente la propria volontà di non aderire al progetto. E poi la sua amministrazione oggi si dichiara solo disponibile ad individuare una strada che possa dare la possibilità a soggetti privati di mettere a reddito lo Stadio. Tale eventualità non tiene conto che nel tessuto apuano locale non vi sono soggetti privati del settore immobiliare capaci di eseguire un simile investimento. In caso di mancato adempimento da parte del Comune di Carrara agli obblighi di adeguamento per rendere fruibile lo Stadio – concludono dalla Carrarese –, qualsiasi danno, sanzione, o costo dovesse essere addebitato a Carrarese Calcio 1908 sarà oggetto di immediato regresso a carico del Comune e dei rappresentanti dello stesso che hanno causato siffatto inadempimento e le inevitabili ricadute erariali".
"Come amministrazione siamo ben consapevoli dell’importanza sociale, prima ancora che sportiva, della partecipazione della squadra della città al campionato cadetto – commenta la sindaca Serena Arrighi –, per questo la scorsa estate ci siamo subito impegnati per l’adeguamento dello stadio dei Marmi ai requisiti richiesti dalla serie B. In soli 133 giorni siamo stati in grado di rendere l’impianto adatto a ospitare le partite. Questo è un risultato di cui tutti noi carrarini dobbiamo essere fieri e orgogliosi. Come abbiamo avuto modo di segnalare pochi giorni fa ai vertici della Carrarese siamo comunque consapevoli delle difficoltà della società di dover far fronte ai requisiti minimi per poter consentire alla squadra di continuare a giocare a Carrara anche in futuro. Per questo siamo disponibili a individuare una strada che possa dare la possibilità a soggetti privati di mettere a reddito lo stadio dei Marmi mediante strumenti urbanistici idonei".
Alessandra Poggi