FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

Casa Ascoli, appalto stop. Il Consiglio di Stato boccia la gara del Global Service

La sentenza rigetta l’appello dell’azienda pubblica contro la pronuncia del Tar. Confermata la vittoria di ‘Compass’ che ora potrà subentrare nei servizi. .

La sentenza sull’appalto in Global Service di Casa Ascoli e Rsa Pelù

La sentenza sull’appalto in Global Service di Casa Ascoli e Rsa Pelù

L’appalto in Global Service di Casa Ascoli ed Rsa Pelù deve essere revocato alla cooperativa La Salute e assegnato alla Compass, che era stata invece esclusa dalla gara. Il Consiglio di Stato ha rigettato nella sua interessa l’appello proposto dall’azienda pubblica di servizi alla persona per la riforma della precedente sentenza del Tar di Firenze, emanato ormai nel 2023, rendendo la stessa efficace e immediata. Si tratta di un capovolgimento di scena che potrebbe aprire ore nuovi scenari per il futuro di Casa Ascoli e delle strutture che gestisce, ossia l’omonima casa di riposo e la Rsa Pelù. Inoltre, i giudici del Consiglio di Stato, nella camera di consiglio del 12 dicembre, hanno rigettato ogni altra richiesta di proroga della decisione, come richiesta invece da Casa Ascoli per portare avanti eventuali trattative con Compass e altri soggetti. Per i giudici, infatti, "il rinvio della trattazione della causa è disposto solo per casi eccezionali, che tuttavia non sussistono nel presente appello. Invero, vi sono già stati due rinvii della causa e l’ulteriore richiesta di rinvio è correlata a circostanze indefinite in ordine ai tempi di conclusione di una possibile transazione, in particolare, all’ipotesi di realizzazione di permute immobiliari tra l’Usl Toscana Nord e l’APSP, con utilizzo delle somme relative per la conclusione in senso positivo delle trattative in essere fra parte appellante e appellata". Aspetti, però, che per i giudici non hanno motivo di incidere in alcun modo sul trattenimento della causa che ora è arrivata a sentenza, pubblicata il 13 gennaio. Ripercorriamo anche le tappe della vicenda: durante la gestione commissariale di Casa Ascoli, nel 2022 era stata indetta una gara per l’affidamento dei servizi socioassistenziali nelle strutture gestite dall’azienda pubblica di servizi alla persona: la gara era andata deserta. Era stata quindi disposta una procedura negoziata, invitando 14 operatori economici. Due sole le offerte pervenute: una della Compass e una de La Salute. Compass aveva chiesto al responsabile del procedimento se fosse possibile modificare le previsioni dell’appalto con riferimento alla presentazione di offerte a rialzo rispetto alla base d’asta. La risposta si era limitata a dire che il vincolo si limitava ai soli ‘contenuti tecnici’. La prima aggiudicazione era andata a La Salute ma la procedura era stata annullata perché, come evidenziato dalla richiesta di Compass, non era stata nominata la commissione di gara. Si è andati di nuovo a valutazione delle medesime offerte, con una commissione, con esclusione della Compass perché, sostenevano i commissari, l’offerta era stata formulata al rialzo. Qui inizia la causa legale che arriva al Tar di Firenze: nel 2023 la prima sentenza dà ragione alla Compass perché, limitandosi i vincoli ai soli aspetti tecnici, era quindi implicitamente permesso presentare offerte al rialzo, e disponendo quindi l’aggiudicazione dell’appalto alla Compass stessa. Poi l’appello di Casa Ascoli al Consiglio di Stato che è andato per le lunghe, anche grazie ai rinvii chiesti e ottenuti in fase di trattativa fra le parti. Poi lo stop dei giudici a ogni rinvio e la sentenza che respinge l’appello di Casa Ascoli dando ragione su tutto il fronte alla Compass a cui ora, in forza della sentenza del Tar, dovrebbe essere affidato l’appalto in global service di Casa Ascoli.