"Non è stata una decisione presa a cuore leggero, sono stato costretto. Ma lo sapevano tutti, era scritto nel piano finanziario del 2023, a cominciare dai sindacati". Il presidente di Casa Ascoli, Giancarlo Casotti, è un fiume in piena. Non ci sta a passare per il ’cattivo di turno’ dopo l’avvio della procedura di mobilità per sei dipendenti della struttura. "Mi sono ritrovato – spiega – con queste sei persone in segreteria a non fare praticamente nulla. Inattivi. Non so chi ce l’abbia messi e perchè. Però pesano sul bilancio, che è stato chiuso con una perdita di 140mila euro che è il costo di questi sei dipendenti inattivi. Dovevo far fronte a questo problema e abbiamo anche asspettato fino all’ultimo proprio perchè non volevamo punire i dipendenti che non c’entrano assolutamente nulla. Ma abbiamo a che fare con il bilancio e con le banche, a cui dobbiamo rendere conto per il mutuo che serve a pagare le cooperative e il resto dei lavoratori".
Casotti, in ogni caso, è deciso a non lasciare a casa nessuno. "L’avvio della procedura di mobilità – afferma – è anche una sorta di... tirata di giacca alle istituzioni, tutte. E mi riferisco a Regione, Asl, Provincia e Comune perchè si facciano carico del problema e trovino il modo di ricollocare queste sei persone. Ci serve il loro aiuto e ci sono 90 giorni di tempo, quello dato dalla procedura, per intervenire".
E se così non fosse?
"Se non arrivano soluzioni dalle istituzioni ci ritroveremo a un tavolo di confronto, tutti insieme, per valutare il da farsi caso per caso, lavoratore per lavoratore. Faremo di tutto perchè non perdano il lavoro. Potrebbero anche rimanere con noi, ma in questo caso bisogna valutare i tempi".
In che senso?
"Tre di loro potrebbero essere ricollocati grazie alla riapertura delle ’Casine’, che andremo a fare presto, e gli altri tre, in seguito, nella futura lavanderia. Ma si tratta di operazioni che richiedono alcuni mesi. Meglio sarebbe un intervento immediato delle istituzioni".
E per quanto riguarda la sentenza del Consiglio di Stato, prevista per il 12 dicembre, che potrebbe rimescolare tutte le carte?
"Chiederemo tramite i nostri legali – dice Casotti – una proroga al Consiglio di Stato di alcuni mesi. Il tempo per riuscire a ottenere dalle banche (tre istituti di credito pronti a finanziare l’operazione di Casa Ascoli) quanto abbiamo chiesto. Un passaggio cruciale per il nostro futuro". Com’è noto, il Consiglio di Stato dovrà decidere in merito all’esclusione della cooperativa Compass nella gara che poi è stata vinta da La Salute dopo la sentenza del Tar della Toscana che si è pronunciato a favore di Compass.
Ma c’è anche una grande novità ed è un accordo con l’Asl in dirittura d’arrivo. "E’ così – svela Casotti – si tratta di una permuta. Stiamo per cedere all’Asl la nostra metà del vecchio ospedale di Massa e anche la Scuola infermieri in cambio della proprietà della Rsa Pelù. In questo modo, visto che con l’operazione ci entrerebbero circa 500mila euro, avremo modo di pagare il mutuo alle banche e di far fronte alle cooperative. Cooperative, tutte, che intendo pubblicamente ringraziare per tutto quello che hanno fatto e continuano a fare e per la pazienza dimostrata nei nostri confronti".
Luca Cecconi