La procedura di mobilità aperta a ‘Casa Ascoli’ per 6 dipendenti considerati “in esubero” sta creando malumore non solo sul fronte sindacale e politico ma anche, e forse soprattutto, fra le famiglie e gli ospiti della casa di riposo Rsa Pelù, gestita da Casa Ascoli e che prossimamente diventerà di proprietà della stessa azienda speciale. Attraverso una lettera, con in calce oltre una trentina di firme, ospiti e parenti contestano la procedura che riguarda "le nostre due segretarie e i loro colleghi che lavorano a Casa Ascoli". "Entrambe hanno lavorato in struttura durante la pandemia, gestendo con professionalità le visite – raccontano –, gli accessi in struttura e garantendo sempre ogni contatto tra noi e i nostri cari ricoverati. Entrambe hanno svolto non solo il ruolo di semplice segretaria, ma ci sono state accanto nei momenti di crisi, sono sempre state pronte ad ascoltarci e strapparci un sorriso". E ricordano che "quando non erano presenti le segretarie, si sono sempre verificati forti disagi, tra cui l’impossibilità di comunicare per telefono con la struttura e lunghe attese fuori dalla RSA aspettando qualcuno sentisse il campanello e aprisse i cancelli. Giovanna e Simonetta (ospiti e parenti le chiamano per nome ndr) sono sempre state un punto di riferimento per noi anziani e per noi parenti, sempre pronte ad accogliere ogni richiesta, sempre sorridenti e cordiali".
Una raccolta firme per esprimere un desiderio, alla dirigenza di Casa Ascoli e di riflesso al Comune, affinché "possano rimanere ancora con noi". Nel frattempo sul tema Casa Ascoli e sui rapporti con l’amministrazione intervengono i consiglieri di opposizione di Massa è un’altra cosa, Ivo Zaccagna e Dina Dell’Ertole: sulla linea dei sindacati, contestano "le modalità inaccettabili con cui questa amministrazione comunale gestisce decisioni fondamentali per il territorio e per i lavoratori" che arriva a "ignorare sistematicamente ogni richiesta di dialogo e confronto avanzata dai sindacati". Approccio che, rimarcano, si riflette anche sulla "gestione di Casa Ascoli, dove scelte aziendali – come la dichiarazione di esuberi e la riduzione delle tutele contrattuali – mostrano una totale mancanza di rispetto verso i lavoratori e i loro diritti".