REDAZIONE MASSA CARRARA

Casa usata come bivacco. Sgombrato in via Lucca un rifugio per i senzatetto

La sindaca ha firmato un’ordinanza di evacuazione dell’edificio diroccato

La sindaca ha firmato un’ordinanza di evacuazione dell’edificio diroccato

La sindaca ha firmato un’ordinanza di evacuazione dell’edificio diroccato

Rifiuti pericolosi, bombole del gas e condizioni strutturali critiche. Per questo una casa in via Lucca all’angolo con via Covetta dovrà essere sgomberata dagli occupanti abusivi. Si tratta di un immobile abbandonato e coperto di rovi, finito in malora a causa dei numerosi eredi, tra cui l’Azienda speciale Regina Elena proprietaria di una quota dello stabile. Ma nonostante le condizioni in cui versa questo rudere qualcuno ha pensato di usarlo come alloggio di fortuna, in mancanza di qualcosa di meglio.

A chiedere di liberare l’immobile dagli abusivi è stato il direttore della casa di riposo, Antonio Sconosciuto, che attraverso un’istanza indirizzata al Comune di Carrara ha chiesto lo sgombero urgente dell’immobile di cui la rsa è in parte proproprietaria. Secondo la relazione redatta durante il sopralluogo alla presenza di personale di Nausicaa e della cooperativa sociale ‘La foglia del tè’, è stata riscontrata una considerevole quantità di rifiuti, anche pericolosi, sia all’interno che all’esterno dell’immobile, la presenza di bombole di gas e condizioni strutturali critiche dell’immobile, sia del tetto che delle mura.

Per questo la sindaca Serena Arrighi ha firmato un’apposita ordinanza per l’immediata evacuazione dell’edificio. Nella stessa ordinanza la prima cittadina ha anche ordinato a tutti i comproprietari "di incaricare immediatamente un tecnico abilitato alla professione di comprovata esperienza nell’ambito degli interventi strutturali, per la progettazione e la direzione dei lavori – si legge nell’ordinanza –, sia dei primi interventi di puntellatura e delle prime opere provvisionali di messa in sicurezza".

Ma anche prosegue il provvedimento della sindaca si impone di "interdire l’edificio, anche con segnaletica o opere edili, e di impedire a chiunque l’accesso allo stabile. A tutela della sicurezza. I comproprietari dovranno poi consegnare la relazione di un tecnico abilitato che descriva lo stato della situazione, le problematiche riscontrate e gli interventi individuati come necessari per eliminare le situazioni che rappresentano un pericolo per la pubblica e privata incolumità".