Caserma Dogali senza posteggi. La protesta

Episodio a Carrara evidenzia la carenza di parcheggi presso le strutture sportive cittadine, con la Pugilistica Carrarese costretta a riservare spazio per l'ambulanza durante un evento di boxe. La situazione mette in luce la problematica irrisolvibile legata alla mancanza di parcheggi, compromettendo la fruibilità delle strutture e l'accoglienza degli ospiti.

Caserma Dogali senza posteggi. La protesta

Episodio a Carrara evidenzia la carenza di parcheggi presso le strutture sportive cittadine, con la Pugilistica Carrarese costretta a riservare spazio per l'ambulanza durante un evento di boxe. La situazione mette in luce la problematica irrisolvibile legata alla mancanza di parcheggi, compromettendo la fruibilità delle strutture e l'accoglienza degli ospiti.

Una transenna in strada per tenere libero il posto per l’ambulanza, una chiamata alla polizia municipale, il chiarimento. Alla fine tutto è stato risolto, ma l’episodio riporta all’attenzione il problema di strutture sportive prive di parcheggio, un problema che appare irrisolvibile. Tutto è accaduto in via Cattaneo, la strada che fiancheggia la Dogali dove la Pugilistica Carrarese aveva organizzato una riunione interregionale di boxe con atleti provenienti anche da Toscana, Lombardia, Emilia e Liguria. Per riservare il posto alla ambulanza (indispensabile la sua presenza negli incontri di pugilato) la società aveva sistemato due transenne occupando un posto macchina. A qualcuno però la cosa non è andata giù e ha chiamato la polizia municipale che intervenendo ha accertato l’esistenza della richiesta alla Pubblica Assistenza e quindi la regolarità della presenza del mezzo di soccorso davanti alla palestra. L’episodio ripropone la crisi delle strutture sportive cittadine che, oltre ai problemi di agibilità e sicurezza, devono fare i conti con l’assenza di parcheggi. A suo tempo pensati male e progettati peggio, sono nati senza parcheggi il palazzetto di Avenza e la piscina di via Sarteschi, entrambi sorti in mezzo alle case. Diverso destino invece quello della Dogali: nata in mezzo a depositi di marmo, poi soffocata dalla urbanizzazione selvaggia che non ha lasciato un fazzoletto di parcheggio, ma solo stalli (a pagamento) che sono già occupati dai residenti. E ad ogni manifestazione, con l’arrivo di molti atleti e pubblico al seguito, si ripropone in tutta la sua scomodità, ma inutilmente. Ognuno deve arrangiarsi come e dove può, con grande disappunto degli ospiti e la solita magra figura per la città che è diventata co-capoluogo di provincia.

Maurizio Munda