ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Caso Palazzo Pisani. Il maquillage può attendere. FInanziamenti a rischio

Corsa contro il tempo per non perdere i fondi del Bando delle periferie. L’amministrazione ha chiesto una proroga sulla fine del cantiere. I lavori dovevano essere conclusi entro il dicembre di quest’anno.

Corsa contro il tempo per non perdere i fondi del Bando delle periferie. L’amministrazione ha chiesto una proroga sulla fine del cantiere. I lavori dovevano essere conclusi entro il dicembre di quest’anno.

Corsa contro il tempo per non perdere i fondi del Bando delle periferie. L’amministrazione ha chiesto una proroga sulla fine del cantiere. I lavori dovevano essere conclusi entro il dicembre di quest’anno.

L’amministrazione comunale ha approvato il progetto di fattibilità dei lavori di riqualificazione di Palazzo Pisani. Un ulteriore passo in avanti verso la riqualificazione di un edificio storico iniziata con i fondi del bando delle Periferie della giunta Zubbani e poi presa in mano dai 5 stelle che hanno modificato il progetto originale. Ma per non perdere il finanziamento statale il progetto sarà ridimensionato.

Ci sarà così una corsa contro il tempo per non perdere la sovvenzione e i fondi fermi da olte un decennio e restituire alla città uno dei suoi palazzi più belli. L’amministrazione userà solo il finanziamento ministeriale di 2 milioni e 480 mila euro, cancellando la voce di bilancio da un milione di euro che avrebbe dovuto usare per il restauro completo del centralissimo edificio. Palazzo Pisani dovrà diventare una sede museale di elevata qualità per quanto riguarda sia i contenuti degli allestimenti espositivi, sia con riferimento all’ambito della cultura, della formazione e dello sviluppo e promozione del patrimonio artistico. L’amministrazione comunale e il Rup Nicola Festa hanno ritenuto di dover fare un aggiornamento della progettazione esecutiva, sia per un ridimensionamento della portata dell’intervento a seguito dell’ aumento dei prezzi rispetto al progetto redatto nel 2018, sia per adeguarlo alle nuove normative, ma soprattutto per mettere in sicurezza lo stabile, valutando anche l’eventualità di ridurre l’intervento alla luce della scadenza relativa alla fine dei lavori che il ministero aveva stabilito in maniera ufficiosa alla data del 31 dicembre 2025.

Per questo è stata richiesta un’ulteriore proroga alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per ottenere uno slittamento in maniera ufficiale della scadenza del finanziamento alla fine di quest’anno. In sostanza dal momento dell’approvazione del primo progetto esecutivo sono trascorsi diversi anni, per questo è stata rileva la necessità di procedere ad un suo aggiornamento e semplificazione.

Adesso la priorità è la messa in sicurezza strutturale del fabbricato, tenendo conto sia delle nuove normative tecniche sia di quelle relative agli appalti pubblici, ma anche adeguando i nuovi prezzi con i prezzari regionali attualmente in vigore. In particolare chi ha firmato il progetto di fattibilità ha proposto all’amministrazione comunale di ridurre la portata dell’intervento per semplificare e rendere sostenibili i costi per ripristinare le strutture murarie, le pareti affrescate e i solai del palazzo storico vincolato dalla Sovintendenza delle Belle Arti. In altre parole il Comune di Carrara userà per il restauro solo il finanziamento ministeriale. Un progetto di cui si parla dai tempi del vecchio bando delle Periferie, i 17 milioni ottenuti dall’ex sindaco Angelo Zubbani per riqualificare il centro storico, i suoi palazzi e i suoi marcipiedi e su cui ancora non è stato fatto niente.

Alessandra Poggi