Cercare i soldi necessari per il restauro, perché questo fanno i sindaci più bravi. Dare un’anima al castello raccontando una storia e poi procedere al restauro pezzo per pezzo, perché in questo momento storico è abbastanza difficile poter procedere ad un restauro complessivo. E’ questa la ricetta e il consiglio che arrivano dalla rubrica “Che bellezza“, andata in onda ieri mattina su Rai1 all’interno del programma “Uno Mattina“ poco prima delle 10, sul degrado del castello di Moneta. Come previsto, solo tre minuti, ma intensi, con le immagini di Michael Bertola di quello che resta del maniero e del suo borgo, con il racconto di Luigi Giovannelli, presidente della associazione “Salviamo il castello di Moneta“. "E’ un borgo bellissimo ma ridotto piuttosto male – ha detto da studio Costantino D’Orazio, storico dell’arte – è abbandonato da lungo tempo e nessuno se ne è occupato, lo dimostra la crescita incontrollata della vegetazione". Il programma ha trasmesso il filmato che è rintracciabile anche sul sito “Città di Carrara“, con Giovannelli che fa un cenno sull’importanza del maniero e sulla sua storia.
"Adesso ci sentiamo più forti, più determinati nel perseguire il nostro obiettivo. Andare in onda sulla televisione nazionale è capitato al momento giusto e non ce lo aspettavamo – dice Giovannelli – in tutta la Lunigiana storica, da Montignoso a La Spezia, passando per Pontremoli, tutti i castelli di proprietà pubblica sono stati recuperati. Ma all’appello manca solo il comune di Carrara e da quando è stato donato dalla famiglia Dervillè al Comune nel 1997, le responsabilità dell’Amministrazione ci sono tutte e sono evidenti. Il nostro messaggio è molto semplice".
L’interessamento per Moneta della trasmissione domenicale di Rai1 è nato per caso, gli autori hanno trovato il filmato sui social e da lì è nato un contatto, complici la bellezza del paesaggio, il suo nome, la sua storia. Nel filmato andato in onda Giovannelli racconta le antiche origini di Moneta e fa un appello alle istituzioni per il recupero di un castello che, per quello che ha rappresentato nei corso dei secoli, appartiene alla identità di Carrara.
Maurizio Munda