REDAZIONE MASSA CARRARA

Causa per 10 stipendi non pagati Dalla cooperativa le arriva la multa

La Cisl denuncia l’odissea di una dipendente dell’azienda che ha in appalto le pulizie dal Comune di Aulla

Sanzionata con quattro ore di multa per aver fatto valere i propri diritti. È quanto subìto da una dipendente 65enne della Coop Sociale Stella Azzurra di Aulla. La sua colpa? Essere ricorsa, per ben due volte, alle vie legali per ottenere dieci mesi di stipendi arretrati. La sanzione è solo l’ultimo atto di una vicenda ben più lunga. Ottenuta l’ingiunzione di pagamento, che costrinse il datore di lavoro a corrisponderle i dieci mesi di stipendi arretrati, alla dipendente fu recapitata una comunicazione con la variazione dell’orario di lavoro, giustificata come una richiesta partita dal Comune di Aulla. Intervenne il sindacato e, alla secca smentita del dirigente del Comune, l’azienda fa retromarcia. Ma solo per ritornare alla carica con una contestazione disciplinare ritenuta pretestuosa su cui giustificare la sanzione di quattro ore di multa.

"Che sia un modo punitivo per ridurre il prossimo stipendio della dipendente?" si domanda Luca Mannini, segretario Fit-Cisl di Massa Carrara. Vessazioni e mancanza di rispetto dei diritti delle lavoratrici per il sindacato non sarebbero una novità. I problemi iniziarono nel 2016 quando la Coop Sociale Stella Azzurra vinse l’appalto per le pulizie del Comune di Aulla, subentrando alla Società Maris. All’atto del subentro, fece firmare alle dipendenti un contratto di lavoro a tempo determinato in sostituzione di quelli precedenti a tempo indeterminato. "Stiamo parlando – sottolinea Mannini – di donne sui 65 anni, costrette a lavorare mentre dovrebbero andare in pensione. Non si accorsero neanche di cosa stavano firmando. Siamo intervenuti grazie alla sollecitazione della figlia di una di loro". E contrariamente a quanto previsto dal contratto di appalto del Comune, l’azienda ridusse l’orario di lavoro. Seguirono mesi di trattativa, minacce di ricorsi legali, articoli di stampa e pressioni sull’amministrazione comunale, guidata allora dalla sindaca Silvia Magnani.

Alla fine, si riuscì a far riottenere alle lavoratrici il contratto a tempo indeterminato. Ma, nel corso degli anni, i problemi continuarono a presentarsi, con reiterati ritardi sul pagamento degli stipendi. Fino ad arrivare, l’anno scorso, all’accumulo di dieci mesi della dipendente multata. "All’inizio – prosegue Mannini – abbiamo cercato di comprendere le difficoltà della cooperativa. L’abbiamo persino difesa sulla stampa, convinti che col tempo sarebbe riuscita a trovare il giusto equilibrio. Non è stato così. Siamo di fronte a una società che non è in grado di far fronte ai propri impegni verso le dipendenti. Ma i loro stipendi devono avere priorità su tutto. E questo deve valere anche per il Comune di Aulla che deve assolutamente intervenire, a tutela delle lavoratrici, con un nuovo bando di gara. Tanto più che quello precedente è scaduto da tempo e la società sta lavorando di proroga in proroga".

E se non lo farà? "Al prossimo stipendio non liquidato andremo a pignorare qualche sedia". La provocazione è chiara. Così come è chiaro che "questa organizzazione sindacale – conclude il segretario – vuole ricordare alle istituzioni che la mission delle cooperative sociali non è il profitto ma è proprio quello di permettere una dignità e integrazione sociale anche alle persone più deboli. Che non vanno vessate ma tutelate".

Alina Lombardo