Cava Fornace, la proposta. Legambiente suggerisce un parco fotovoltaico

Come trasformare un disastro in una risorsa ambientale rispondendo ai progetti green. Una grande centrale di rinnovabili che porterebbe benefici a tutto il comprensorio .

Fermare l’ampliamento della discarica ex Cava Fornace fra Montignoso e Pietrasanta e al suo posto realizzare un parco fotovoltaico al servizio di una comunità energetica. E’ la proposta che lancia Legambiente, coi circoli di Massa-Montignoso e Versilia e il presidente regionale, Fausto Ferruzza, ipotizzando un futuro possibile e alternativo per il sito in grado di "fermare definitivamente la discarica prevedendo una riconversione ecologica. I tempi sono stretti: a breve – sottolineano i presidenti dei due circoli, Francesco Rossi e Riccardo Cecchini – al termine dell’estate, riprenderà l’iter del Paur in Regione Toscana", avviato dal gestore Programma Ambiente Apuane e sospeso dopo il disastro del 6 maggio scorso, col crollo di una parete di contenimento e la dispersione su strade e fossi di fanghi e percolati che hanno raggiunto anche il Lago di Porta.

L’augurio di Legambiente è che le istituzioni blocchino l’ipotesi di portare la quota della discarica dai 43 metri ai 98 richiesti dal gestore. "La sola messa in sicurezza non basta: oggi le popolazioni hanno diritto di vedere quel sito trasformato in uno dei cantieri della transizione ecologica. È una proposta tutt’altro che aleatoria: Programma Ambiente Apuane è una controllata (85%) di Alia Servizi Ambientali, gruppo multiutility che fra le altre controllate vede (36%) Estra, società operante nel settore della produzione e vendita dell’energia elettrica".

I due rappresentanti di Legambiente mettono in fila anche i numeri: "Il perimetro interno è di 35mila metri quadrati mentre l’invaso si estende per quasi 75mila. Considerato l’indice di potenzialità assegnato a Montignoso (1212 kWh ogni kWp) si potrebbero installare pannelli fotovoltaici in grado di produrre da 7 milioni a 8,5 milioni di kWh". "Da un impianto di questa portata – sottolinea Ferruzza – potrebbe nascere una Cer, Comunità energetica rinnovabile, così finalmente, dopo anni di criticità ambientali tollerate, la popolazione potrà godere di qualche vantaggio da questo sito. In Italia (e in Europa) esistono già significative esperienze di riconversione energetica di discariche esauste. Perché non trasformare un potenziale problema in un’enorme opportunità per questo territorio?".