
"Cave, concessioni perenni anche agli agri" Le aziende puntano all’enfiteusi perpetua
di Alessandra Poggi
Industriali ancora sul piede di guerra: dopo i ricorsi sulla natura dei beni estimati, quelli sui canoni e contributi concessori, e sulle scaglie stavolta il Comune è stato portato in tribunale per l’accertamento dell’enfiteusi perpetua. E cioè il riconoscimento di concessioni perenni per l’escavazione anche per gli agri marmiferi. Si tratta di una concessione che rientra nel patrimonio indisponibile del Comune e che può essere attribuita al privato per la diretta realizzazione di interessi pubblici solo tramite concessione amministrativa. Una nuova citazione che si aggiunge alle altre, dove per ora (in attesa della Cassazione) il Comune sta perdendo su tutti i fronti.
La nuova causa in Tribunale è stata aperta dalla Fantiscritti Spa, dalla Ft Cave Srl e dalla Figaia Cave Spa, che contestano la scadenza delle concessioni degli agri marmiferi comunali disposta al 31 ottobre dalla legge regionale toscana e chiedono l’accertamento di livello enfiteusi perpetua. La prima udienza di questo nuovo ricorso è fissata per il 20 giugno prossimo, per questo il settore marmo ha affidato la difesa legale dell’ente allo studio fiorentino dell’avvocato Dario Rigacci, per un importo complessivo di 27mila e 913,60 euro.
Intanto vanno avanti le cause in Cassazione per la questione del contributo scaglie e dei beni estimati. Sempre l’avvocato Rigacci per altri 13mila euro dovrà difendere il Comune di Carrara davanti alla Corte di Cassazione il 30 maggio per la questione delle scaglie. L’amministrazione ha fatto ricorso contro la sentenza della Corte di Appello di Genova che dava ragione alla Figaia Cave Spa e alla Fantiscritti Spa, nella qualità di socie della Dueffe Spa e Sbs Scaglie Bianche e Scure Srl, condannando palazzo civico alla restituzione del contributo scaglie oltre agli interessi legali. Sentenza che in sostanza ha accolto l’appello degli industriali e dichiarato non dovuto da parte delle due aziende lapidee il contributo regionale (ex articolo 15 della legge della Regione Toscana) per il periodo gennaio 2005 marzo 2007, e per cui il Comune di Carrara è stato condannato alla restituzione del contributo relativo alle scaglie. Altri 32mila e 554 euro di onorario all’avvocato Domenico Iaria serviranno per la questione dei beni estimati per cui il Comune era stato era stato citato in giudizio da Omya Spa e altri 26 ricorrenti, che vorrebbero il riconoscimento de lla natura privata ditali cave. Così il tribunale diprimo gradodette ragione alle aziende conla sentenza dipaolo Puzone seguita dalla sentenza di Appellodella Corte di Genova. Adesso la sindaca Serena Arrioghi ha deciso di arrivare in Cassazione per difendere la natura pubblica dei beni estimati, dopo che le 27 aziende avevano vinto il ricorso davanti al tribunale di Genova, che in sostanza ha confermato la natura privata dei beni estimati formulata precedentemente dal tribunale di Massa.