REDAZIONE MASSA CARRARA

Cecilia Sala, bufera sul sindaco. Persiani la critica sul caso dei marò. Il Pd: "Ritiri tutto e chieda scusa"

"La patria, dimenticate le sue passate osservazioni, le ha insegnato cosa significa adesso essere italiani" "Nessun rispetto e sensibilità. Un attacco non solo personale ma anche istituzionale alla libertà di stampa".

L’incontro tra Cecilia Sala e la presidente del consiglio Giorgia Meloni

L’incontro tra Cecilia Sala e la presidente del consiglio Giorgia Meloni

"Felice che Cecilia Sala sia rientrata sana e salva in patria... in quella patria che, grazie al nostro presidente del consiglio, le ha garantito la libertà, dimostrandole di dimenticare le sue passate osservazioni sui nostri marò e le ha insegnato cosa significa adesso essere cittadini italiani". Le parole sono del sindaco di Massa Francesco Persiani, pubblicate in un post su Facebook. Una frase più da leader politico che da sindaco. Inevitabili le polemiche. Tanti i commenti, anche sui social. Qualcuno ha applaudito, come il consigliere della Lega Filippo Frugoli, che poi dirà: "Da Persiani opinione legittima ed equilibrata. Pd ipocrita e maestro di retorica". Molte invece le critiche parlando di attacco alla libertà di stampa e ricordando anche che quando ha scritto dei marò Cecilia Sala aveva meno di 18 anni. Non sono mancate le ironie: "Sembra un proclama dal balcone di piazza Venezia", ha scritto qualcuno. E c’è anche chi ha pensato che si trattasse di una fake e che il profilo del sindaco fosse stato hackerato.

Più articolata, ma durissima, la critica delle opposizioni. "Il Pd esprime la propria più profonda indignazione per le recenti dichiarazioni del sindaco Francesco Persiani. Le sue parole, mancando di sensibilità e rispetto, rappresentano un attacco non solo personale, ma anche istituzionale alla libertà di stampa e al diritto di ogni giornalista di svolgere il proprio lavoro senza timore di ritorsioni". Lo dichiarano, in una nota congiunta, Emiliano Fossi, segretario del Pd Toscana, Elisabetta Sordi, segretaria provinciale, e Claudia Giuliani, segretaria comunale. "Cecilia Sala è nota per il coraggio e la dedizione con cui riporta la verità dai luoghi più pericolosi del mondo in cui sono in corso guerre – ricorda il Pd –. Il sindaco Persiani avrebbe dovuto accogliere la notizia del suo ritorno in Italia con gioia, unendosi a tutto il Paese nel celebrare la sua liberazione, frutto di un’azione diplomatica unitaria. Essere sindaci richiede rispetto per il proprio ruolo istituzionale, che deve prevalere su appartenenze politiche o polemiche pretestuose. In Italia la libertà di stampa non è una benevola concessione, ma un diritto fondamentale riconosciuto a tutti grazie alla nostra Costituzione democratica e antifascista. Chiediamo al sindaco di ritirare le sue dichiarazioni e di porgere le sue scuse a Cecilia Sala. Invitiamo le forze politiche e i cittadini a unirsi nel difendere i valori fondamentali della nostra democrazia: tra questi il rispetto per chi rischia la vita per garantire un’informazione libera e indipendente".

Per il consigliere regionale del Pd Giacomo Bugliani le frasi del sindaco sono "gravi, inaccettabili e mancano completamente di sensibilità e rispetto. Attaccare una giornalista appena rientrata in Italia dopo un periodo di detenzione in Iran è non solo un gesto fuori luogo ma anche un segnale preoccupante nei confronti della libertà di stampa e del lavoro di chi rischia anche la propria vita per garantire un’informazione libera e indipendente. Invito il sindaco Persiani a riflettere sull’importanza dei valori democratici e a ritirare le sue affermazioni, porgendo le dovute scuse a Cecilia Sala". Il segretario generale della Cgil, Nicola Del Vecchio, non è sorpreso: "In queste ore dovremmo tutti festeggiare, senza se e senza ma, la liberazione e il ritorno in Italia di Cecilia Sala. Il sindaco di Massa invece commenta la vicenda con un post davvero imbarazzante che accosta la vicenda di Cecilia a quella dei due marà detenuti in India rinfacciando alla giornalista dei vecchi tweet sul tema. Il sindaco dimostra di essere sulla stessa lunghezza d’onda deI Giornale e del generale Vannacci, che d’altronde ha ospitato in una sala a Massa per la presentazione del suo libro fascista proprio durante il Giorno della Memoria. Anche stavolta dunque Persiani getta la maschera e ci ricorda da che parte sta, quella sbagliata per il sindaco della città capoluogo della prima provincia insignita con la medaglia d’oro al valor militare".

Condanna viene espressa anche dal consigliere comunale di ’Massa è un’altra cosa’ Ivo Zaccagna. "Un momento che avrebbe dovuto unire l’intera comunità, e che ha visto apprezzamenti bipartisan al governo e all’intelligence, è stato trasformato dal primo cittadino in un’occasione di polemica divisiva e di attacco personale, del tutto fuori luogo per un rappresentante delle istituzioni – afferma Zaccagna –. Un sindaco ha il dovere di rappresentare e unire l’intera comunità. Le insinuazioni paternalistiche e i toni polemici utilizzati non solo sono inopportuni, ma rischiano di danneggiare il senso di comunità, trasformando un momento positivo per il Paese in un’occasione di divisione. Parlare di ‘insegnamenti’ o ‘dimenticanze’ in un contesto simile è una caduta di stile che non rappresenta i valori di coesione e solidarietà che la nostra comunità si aspetta da chi la guida. Mi auguro che in futuro il sindaco sappia usare un tono più consono alla sua funzione. Bentornata a casa Cecilia, non ti curar di loro ma guarda e passa perché “Massa è un’altra cosa” non è solo il nome della nostra lista civica, ma una realtà dei fatti".

In difesa di Persiani si è schierato il deputato massese della Lega, Andrea Barabotti: "Le polemiche del Pd contro il sindaco sono strumentali e prive di fondamento – afferma –. Persiani ha semplicemente ricordato il valore della libertà e il dovere delle istituzioni di difendere i diritti fondamentali dei cittadini italiani, ovunque si trovino. Forse questo livore nasce dal nervosismo del Pd, messo in difficoltà dalla grande credibilità internazionale e dall’efficacia dimostrata dal nostro governo. Un governo che difende gli interessi nazionali, senza piegarsi alle ideologie, come invece spesso accaduto in passato. Parlare di attacco alla libertà di stampa è fuori luogo: il Pd eviti polemiche pretestuose, riconosca l’operato del governo e cominci a lavorare per il Paese".

Da segnalare, infine, che anche il presidente della Provincia, e sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti ha pubblicato un post su Facebok dopo la liberazione della giornalista. Solo due parole: "Bentornata Cecilia".

Luca Cecconi