FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

Cermec trasforma i rifiuti in una risorsa Utili e assunzioni con il piano industriale

Gli obiettivi del progetto da oltre 26 milioni sul biodigestore dell’organico per produrre biogas e poi trasformarlo in metano

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di Francesco Scolaro

Il piano industriale per il Cermec del futuro non rappresenta solo un’evoluzione tecnica in un’ottica di economia circolare. Nelle prospettive disegnate dall’amministratore unico Alessio Ciacci, con l’avallo dei comuni soci di Massa e Carrara, dovrebbe garantire un ottimo risultato economico, dell’ordine di milioni di euro, e un’occupazione di 29 persone a pieno regime. Tutto a patto di riuscire a portare a chiusura l’intero progetto per un investimento complessivo da 26.139.436,37 euro. Un piano suddiviso in due diversi step operativi. Il primo è quello di realizzazione di un impianto di digestione anerobica della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata con produzione di biogas. Il secondo step riguarda la trasformazione del biogas in metano.

Il quadro di sviluppo prevede un investimento iniziale per nuove strutture dedicate al compostaggio aerobico della frazione organica o essiccazione, così come un revamping di quelle esistenti da utilizzare fino ad avviamento dell’impianto anaerobico. A seguire le stesse strutture potranno essere dedicate al post compostaggio del digestato e in parte di fanghi da depurazione. Un intervento che peraltro ricade perfettamente nella pianificazione dell’Ato Toscana Costa con un incremento della raccolta differenziata al 75% al 2024 e, per Cermec, la dismissione del trattamento del rifiuto residuo e la specializzazione dell’impianto al trattamento di organico e verde.

A grandi linee il progetto era già chiaro sin dalla presentazione del piano industriale fatta da Ciacci con i sindaci di Massa e Carrara: biodigestione anaerobica, produzione di biometano, compost e pure fertilizzante di qualità. La previsione era di trattare 60mila tonnellate all’anno di rifiuti organici.

La tecnologia utilizzata per la digestione anaerobica sarà a ‘dry in fase fluida’ da far funzionare in perfetta sinergia con il rinnovato impianto di compostaggio formando un sistema continuo e altamente automatizzato in cui il digestato, subirà una rapida maturazione aerobica. Il biogas grezzo in uscita dal digestore dovrà essere ancora trattato anche con filtri a carboni attivi e pressurizzazione per arrivare poi al biometano da poter immettere in rete per l’utilizzo ma questo rientra nel secondo step, la cui fattibilità economica è dipendente dall’evoluzione del quadro normativo di incentivazione, le potenzialità di trattamento salirebbero a 90mila tonnellate all’anno di Forsu (organico) e verde. Sarà dismessa invece da subito l’attività di selezione e biostabilizzazione dell’indifferenziata che sarà trasferita in altri centri di trattamento. Il primo step dovrebbe essere realizzato nei prossimi due anni, il secondo chiamato progetto biometano da metà 2024 a fine 2025 ma dipende dagli incentivi.

Interessanti anche i dati economici. Per la prima fase di sviluppo il piano industriale prevede investimenti di circa 8 milioni di euro. L’organico portato a 26 dipendenti, di cui 9 operai alle macchine, 4 impiegati, 1 responsabile tecnico e 1 tecnico ambientale, 3 addetti alla gestione degli impianti ausiliari, 4 manutentori e 4 operai generici per un costo di 1,2 milioni di euro all’anno. Ricavi annui previsti oltre i 6 milioni di euro, oltre la metà da organico e altri 2 milioni circa dai fanghi.

Il progetto del biometano prevede invece investimenti da oltre 18 milioni di euro. I costi industriali passano a 2 milioni l’anno e quelli per i dipendenti a 1 milione e 335mila con il personale aumentato a 29 unità. Ma i ricavi in questo caso raddoppierebbero fino a 12,5 milioni di euro circa all’anno grazie alla vendita del biometano che da sola vale oltre 4,5 milioni di euro a fronte di costi operativi inferiori a 5 milioni di euro. Valori da raggiungere, in teoria, già nel 2025 e che garantirebbero a Cermec un Mol (Margine operativo lordo) attorno agli 8 milioni di euro.