Venerdì alle 17,30 a palazzo Binelli si presenta il volume ‘Cesare Vico Lodovici: un anglista del Novecento’, scritto a sei mani da Marzia Dati, Monica Schettino e Camilla Eracli (Sea editore con il contributo della Fondazione CrC con il patrocinio della Dickens Fellowship e il Museo dell’attore di Genova. Il lavoro delle tre studiose fa luce su molti aspetti del lavoro di traduttore e fine anglista di questo scrittore, restituendogli il suo ruolo nella cultura letteraria del Novecento. Il carrarese Lodovici è stato uno scrittore e drammaturgo e prima di questo volume sulla sua figura esistevano studi parziali o poco aggiornati. Il volume fa luce su un Lodovici anglista a tutto tondo (non solo traduttore di Shakespeare), che si è occupato anche del teatro irlandese, in particolare del drammaturgo Synge, dell’Irish revival e di Eliot, il cui famoso dramma ‘Assasinio nella Cattedrale’ fu tradotto per la prima volta in Italia da Lodovici nel 1940. "Le intuizioni e le rese traduttive di Lodovici – dice la presidente della Dickens Marzia Dati –, la ricerca lessicale quasi ossessiva di Lodovici, fanno di lui un traduttore di una straordinaria modernità". Lodovici ha avuto un ruolo importante nel Novecento. Pur essendo rimasta in secondo piano, la sua figura è ricollegabile ad alcuni importanti snodi della letteratura. Di questo ed altro se ne parlerà venerdì assieme a Giovanna Bernardini, alle autrici e alla presidente del premio ‘Montale fuori di casa’, Adriana Beverini.
CronacaCesare Vico Lodovici, un libro sull’anglista del Novecento