Chiude la Casa Rossa . L’Anas: "Sgomberate". Gli attivisti non ci stanno: "Resti bene comune"

Grimaldi (Avs): "Un errore, ora un confronto per regolarizzare la situazione". Fratelli d’Italia esulta. Guidi: "Finalmente pronti al ripristino della legalità".

Chiude la Casa Rossa . L’Anas: "Sgomberate". Gli attivisti non ci stanno: "Resti bene comune"

Grimaldi (Avs): "Un errore, ora un confronto per regolarizzare la situazione". Fratelli d’Italia esulta. Guidi: "Finalmente pronti al ripristino della legalità".

E’ in atto la procedura per la chiusura della Casa Rossa a Montignoso. L’Anas, infatti, proprietaria della casa cantoniera che da 12 anni è in autogestione politica e sociale ad opera degli attivisti e delle associazioni che fanno riferimento a Casa Rossa Occupata, avrebbe chiesto di notificare lo sgombero.

Tutto ha avuto inizio quando il deputato massese di Fratelli d’Italia, Alessandro Amorese, ha presentato un’interrogazione con doppio destinatario: il Ministero dell’Interno Piantedosi e il Ministero delle Infrastrutture Salvini. Ed è dal secondo che quel documento inizia a prendere le gambe perché l’immobile occupato a Montignoso è sempre di proprietà dell’Anas. Tant’è vero che il Comune di Montignoso, a più riprese, aveva provato a intavolare una discussione con la società che si occupa delle strade per provare ad acquisire l’immobile ma le cifre richieste erano troppo alte e l’accordo non è stato mai raggiunto. Ed è sempre Anas quindi che, di fronte all’occupazione abusiva, deve procedere con lo sgombero. Come riportato in esclusiva da La Nazione all’inizio di giugno, nell’interrogazione Amorese ricordava che "la struttura è ormai abbandonata da anni all’utilizzo illegittimo e non autorizzato", e che la "situazione di illegalità permane da tempo, nonostante i numerosi esposti di forze politiche e residenti, e non risulta che il Comune competente abbia intrapreso alcuna iniziativa per ripristinare lo stato di legalità nell’ex casa cantoniera". Quell’interrogazione, a quanto pare, ha smosso la macchina del Ministero delle Infrastrutture e da qui Anas che nei giorni scorsi avrebbe dato il via libera alla procedura di sgombero il cui primo atto sarebbe stato notificato ieri pomeriggio alla Casa Rossa da un messo: un avviso che darebbe 10 giorni di tempo per liberare l’immobile prima di passare allo sgombero vero e proprio.

Rincara la dose il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Marco Guidi: "Finalmente pronti al ripristino delle legalità. Per troppo tempo si è tollerato che la sinistra antagonista gestisse la ex casa cantoniera. Per non parlare del fatto che proprio da lì sono partite persone per partecipare alla manifestazione antisemita di sabato a Roma".

Immediata la reazione alla Casa Rossa Occupata: "E’ un bene comune sottratto oltre 12 anni fa all’abbandono e restituito a un territorio di provincia povero e fragile – affermano gli attivisti –. Una casa abitata e attraversata da molte tra associazioni, collettivi, gruppi informali e singoli. In questi 12 anni la Casa Rossa ha ospitato infinite iniziative culturali, concerti, spettacoli teatrali, mostre e presentazioni di libri, dando spazi di dibattito allaəcittadinanza del territorio. Oggi in Casa Rossa sono attivi una foresteria per l’emergenza abitativa per le persone e le famiglie fragili che sul nostro territorio si sono trovate sotto sgombero, sfratto o pignoramento, una sala prove e uno studio di registrazione per i giovani del territorio, uno spazio per la serigrafia, un corso di percussioni, un’area attrezzata per le attività dellə bambini, con laboratori di cartapesta, creta e pittura. Ha visto nascere la scuola contadina, un’esperienza che si propone di svolgere attività agroalimentari, di formazione e cura del territorio a livello apuano, attraversata da decine di coltivatori, allevatoriəe artigiani del territorio. Il bene comune ’Casa Rossa’ è molto, molto altro, e da sempre gratuito e aperto".

Dalla parte di Casa Rossa si esprime il vice capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi. "La Casa Rossa – dice – non va sgomberata, ma resa bene comune. L’Anas non se n’è mai occupata lasciandola in stato di abbandono. Un luogo di sperimentazione e incontro per centinaia di giovani e, soprattutto, un’esperienza che non ha mai vissuto problematiche di convivenza né con il territorio né con le istituzioni locali. Casa Rossa Occupata ha espresso totale disponibilità a sedersi a un tavolo per regolarizzare la situazione discutendo con la proprietà Aanas".

Anche Usb interviene: "Uno sgombero che non svuoterà semplicemente uno spazio fisico, ma un’esperienza sociale che da 12 anni resiste alla tagliola autoritaria e miope del Governo. E’ inaccettabile!"