REDAZIONE MASSA CARRARA

Chiude la storica trattoria, addio a un monumento della cucina

In Toscana giù le saracinesche di Piè de Cecchin, istituzione in provincia di Massa Carrara. Il titolare Guido Pucciarelli, che con la moglie Giuliana gestiva l’attività di famiglia, ha deciso di lasciare. Un post sui social annuncia la chiusura, per sempre, di quella che è un’istituzione della cucina locale

I tortelli massesi della trattoria Piè de Cecchin (da Tripadvisor): chiude quella che è stata una vera istituzione della cucina locale

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Massa, 7 gennaio 2025 – “Andiamo a mangiare da Piè che potrebbe essere l’ultimo giorno”. A chi – come chi scrive - era a pranzo venerdì 13 dicembre, Guido Pucciarelli, che con la moglie Giuliana gestiva l’attività di famiglia, a domanda diretta aveva lasciato ancora qualche dubbio: “Si vedrà alla Befana, decidiamo durante le vacanze. Siete in tanti che ci chiedete notizie e ci dimostrate affetto”.

Affetto che non è bastato: l’Epifania oltre a essersi portata via le feste ha chiuso definitivamente Piè de Cecchin, la trattoria di via Tinelli 53 che più massese non si poteva dove da cinquant’anni prima gli operai della Zona e poi tanti appassionati della nostra cucina mangiavano i famosi tortelli, con pranzi e cene fatte di grande allegria e di sontuose abbuffate.

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A prezzi ridicoli che si sono mantenuti bassi anche in anni di inflazione crescente. Pietro Conti e la moglie in cucina, quindi la figlia Giuliana e il genero Guido con altri familiari, hanno sempre onorato lungo queste decadi i clienti che si sentivano a casa.

Mettendo davanti a tutto “costanza e impegno per soddisfare il vostro palato” com’è scritto nel post di addio pubblicato sui social, dove con grande ironia si ringraziano prima “i paesani castagnolesi” poi “quelli che ci conoscono da sempre, quelli che sono diventati amici, quelli che ci conoscono da poco, quelli che sono arrivati tardi” senza dimenticare quelli che non ci sono più.

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Piè de Cecchin era un rito (che negli ultimi anni si poteva consumare solo a pranzo dal lunedì al venerdì) con una caratteristica ben precisa: nessuna prenotazione e quindi code a volte infinite all’esterno durante l’inverno, sul prato in estate quando si mangiava sotto il pergolato.

Tortelli, dicevamo, ma anche gli altri piatti della tradizione massese, e non solo: taglierini coi fagioli, il baccalà marinato bianco o rosso, lo stoccafisso, la trippa, i rapini con le salsicce, l’arista, le seppie coi piselli, l’immancabile torta di riso a chiudere, il vino “bianco o rosso” nelle caraffe e tanta cordialità e sorrisi di Guido in sala e di tutti i commensali. Chiude un’epoca, la stanchezza l’ha fatta da padrona: con Piè un po’ di Massa muore, rimane solo la nostalgia.

Riccardo Jannello