
Gianni Lorenzetti
Comano (Massa Carrara), 22 aprile 2020 - Ancora lei , la ‘maledetta’ sella Gerber, che senza manutenzione diventa una trappola e un altro ponte che chiude al traffico: stavolta tocca al viadotto sulla Provinciale 54 Arlia-Comano, nel Comune di Comano, da martedì sera interdetto a tutti i mezzi. La sella Gerber, stessa tecnologia del ponte Morandi. E ancora lei, elemento chiave del ponte di via Trieste, a Massa, uno di quelli che mostra più di altri i segni del tempo e sul quale dovrebbero partire a breve i lavori di messa in sicurezza da parte del Comune per circa 300mila euro.
A quanto pare non se la passano bene neanche quelle del viadotto di Comano: almeno è quello che risulta da un sopralluogo effettuato dai tecnici della Provincia proprio nella giornata di ieri. Il livello di attenzione si è di nuovo alzato dopo il crollo del ponte di Albiano Magra e le verifiche messe in campo da Palazzo Ducale hanno "evidenziato criticità che coinvolgono le zone di appoggio delle travi ‘Gerber’ in corrispondenza del ponte ubicato al km. 5+900, in Comune di Comano, e che pertanto risulta necessario interrompere la circolazione veicolare", quanto messo nero su bianco all’interno dell’ordinanza firmata dal dirigente Stefano Michela che ferma tutto il traffico "fino alla risoluzione delle criticità o di ulteriori approfondimenti".
Lo conferma anche il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti: "Era uno dei 6 ponti sui quali abbiamo fatto partire le verifiche e ora stanno iniziando ad arrivare i risultati. E’ chiaro che ovunque si evidenzino dei problemi, si chiuderà. Questo è il secondo in pochi giorni, dopo quello sulla strada provinciale del Cirone, a Pontremoli. Altri ancora sono sotto valutazione". Chiusure a cui devono seguire approfondimenti ed eventualmente anche interventi di sistemazione. Ma con quali soldi? "Dopo la chiacchierata con il ministro di ieri, sembra che ci sia un’ulteriore spalmatura di risorse in Italia e alla Provincia dovrebbero arrivare 300mila euro che metteremmo sui ponti. Poi ci sarà da vedere il bilancio – conclude Lorenzetti - perché è chiaro che l’emergenza farà mancare delle entrate: immatricolazioni, assicurazioni, quota delle tariffe sui rifiuti. Non sappiamo ancora quanti soldi avremo…".