ALESSANDRA POGGI
Cronaca

"Ci hai insegnato la diversità". Il grazie dei compagni di scuola. La folla per l’addio a Martina

Duomo gremito per i funerali della bimba di 15 anni strappata alla vita da una terribile malattia. La bara portata a spalle dagli atleti della scherma, lo sport che dette grandi gioie alla ragazzina.

Palloncini azzurri che volano in cielo sulle note di Bohemian Rhapsody e le spade dei compagni di scherma tese a lutto. Quella scherma che le aveva riservato soddisfazionie gioie seppure in una vita breve e irta di ostacoli. Così ieri pomeriggio i compagni di scuola e quelli dello Scherma Club Apuano hanno voluto dare l’ultimo saluto a Martina Sironi, la quindicenne scomparsa nei giorni scorsi.

A darle l’ultimo saluto in Duomo c’erano tutti, dai compagni di classe, alle vecchie e nuove insegnanti, lo Scherma Apuano al completo, con gli amici più intimi e gli istruttori che hanno voluto portare in spalla la piccola bara bianca. Per salutare questa giovane vita spezzata anche tanti cittadini. Tante lacrime, abbracci infiniti alla madre Sonia Paolini, i messaggi commossi letti dai compagni di classe, e un grandissimo applauso a questa guerriera. Per Martina ieri in Duomo ha cantato anche il coro Gospel che lo scorso Natale aveva lanciato una campagna di raccolta fondi proprio per lei. Martina fin da piccolissima era stata colpita da una grave forma di tumore che dapprima l’aveva resa cieca, e in seguito l’aveva costretta su una sedia a rotelle. Ma Martina non si era mai arresa e ha lottato fino in fondo per svolgere una vita normale, andare a scuola e allenarsi come schermitrice, senza mai saltare un giorno di allenamento, anche quando il dolore e la fatica erano difficili da sopportare. E don Raffaello Piagentini l’ha voluta ricordare proprio come una guerriera, proprio come lo è la madre Sonia che in tutti questi anni ha macinato chilometri e chilometri per fare la spola tra Carrara e il Mayer, quell’ospedale che per Martina ormai era diventato una "seconda casa", come ha sottolineato il sacerdote. A celebrare i funerali è stato don Piero Albanesi, ma di Martina e della sua forza ha parlato don Raffaello, che l’ha conosciuta molto bene. Martina aveva una fede incrollabile. "Dio vede la coniglietta nera, nella notte nera, sulla pietra nera", aveva detto Martina un giorno a don Raffaello. "Quello della coniglietta nera è solo una delle tante frasi con cui se ne usciva Martina – ha detto don Piagentini –. Ogni volta che parlavo con lei mi sentivo più forte e più ricco. Martina era una guerriera ed è morta in trincea. Ma sapeva ridere e sorridere sul suo handicap, la sua gigantesca forza erano la sua coscienza, la sua fantasia e la sua voglia di vivere. Siamo tutti orgogliosi di averla conosciuta. Era una campionessa che ha vissuto 14 anni di calvario e noi siamo fieri di presentarla al trono dell’Altissimo".

Anche i compagni di classe del liceo linguistico ’Montessori’ hanno speso parole di elogio nei confronti di questa ragazzina dai ‘superpoteri’. "Grazie di avermi insegnato la ricchezza della diversità", "Martina sei stata un grandissimo esempio di forza e saggezza", "non dimenticherò mai il tuo insegnamento", queste alcune frasi pronunciate dai compagni di classe. Una giornata difficile per tutti, a cominciare dalla mamma Sonia letteralmente travolta dall’affetto.