LAURA SACCHETTI
Cronaca

"Ci tolgono tutto" . La rabbia dei balneari esplode a Carrarafiere. Fischi, grida e accuse

L’onorevole Montemagni costretta ad andarsene in lacrime. Un centinaio di operatori del mare ha presidiato in blocco . il convegno della Cna sull’applicazione della Bolkestein.

L’onorevole Montemagni costretta ad andarsene in lacrime. Un centinaio di operatori del mare ha presidiato in blocco . il convegno della Cna sull’applicazione della Bolkestein.

L’onorevole Montemagni costretta ad andarsene in lacrime. Un centinaio di operatori del mare ha presidiato in blocco . il convegno della Cna sull’applicazione della Bolkestein.

Fischietti, trombette, felpe rosse e bandiere con la scritta ’No alle aste’: così è esplosa la rabbia di un centinaio di balneari durante il direttivo di Cna balneari organizzato nella sala Canova all’interno della kermesse Tirreno CT Balnearia. E’ stato letteralmente fermato il direttivo della sigla sindacale con l’ingresso nella sala di operatori esausti ed esasperati perché: "La notte non si dorme più", come hanno sottolineato più volte in molti e perché "tutte le sigle sindacali ci hanno fatto promesse cadute nel vuoto. Non siete riusciti a darci risposte e a tutelare le nostre aziende".

Fortemente criticate le sigle sindacali, accusate in tutti questi anni di non aver portato a casa il risultato promesso: non andare alle aste. Sono stati ammutoliti anche i parlamentari presenti e l’onorevole Elisa Montemagni ha lasciato la sala tra lacrime e rabbia, perché come per gli altri è stata invitata ad andarsene. Una rabbia comprensibile, perché 30mila famiglie italiane si vedono portare via la propria impresa. La categoria è in attesa del decreto attuativo, previsto entro il 31 marzo e ad oggi i sindacati non sono in possesso nemmeno di una bozza. Molti Comuni in Italia, dal nord al sud, hanno già iniziato ad indire le gare e molti concessionari probabilmente non faranno la stagione quest’anno.

"Siamo stanchi ed esasperati – ha gridato un’operatrice della Versilia –. Non abbiamo mai avuto chiarezza da parte di nessun sindacato. Dove sono finite tutte le opportunità che avevamo per salvare le nostre aziende? La mappatura sulla quale avevamo creduto tutti, che fine ha fatto? Perché non vi siete battuti affinché venisse presa in considerazione dal governo?"

"Ci tolgono il lavoro e l’impresa", è intervenuto così un bagnino viareggino. "Abbiamo investito soldi, fatto dei mutui e adesso? Ho 35 anni e mi vedo togliere tutto – si è sfogato un giovane balneare di Lavagna, Comune che ha indetto le gare di recente –. Abbiamo debiti che non sappiamo come fare a pagare, la mappatura collegata alla scarsità della risorsa non è stata presa in considerazione da nessuno".

I balneari hanno chiesto ripetutamente risposte, perché la paura e la preoccupazione di vedersi togliere tutto è alle porte ed è probabile che l’incubo diventi presto realtà anche sulla costa Toscana. "L’unico strumento di manovra che abbiamo a disposizione verso il governo e il parlamento – dichiara Cristiano Tomei, responsabile nazionale di Cna Balneari – è il decreto attuativo, atteso per marzo e dove ci deve essere il riconoscimento del valore dell’impresa. L’equo indennizzo proclamato per gli ultimi cinque anni per noi non può essere accettato perchè deve essere calcolato sul valore di tutta la storia dell’impresa. Si tratta di 30mila piccole medie imprese che sono l’ossatura dell’economia turistica balneare italiana che devono avere certezze e deve essere loro riconosciuta la dignità. Negli anni hanno valorizzato il demanio e sono un pilastro dell’offerta turistica italiana. Siamo alla fine di febbraio e chiediamo un confronto con il governo. Il nostro ruolo come sindacato è ascoltare e raccogliere le osservazioni e la preoccupazione che c’è tra i nostri iscritti. Siamo qui perché dobbiamo continuare a parlare con le imprese e con la politica".