RICCARDO JANNELLO
Cronaca

“Ciao!” E l’arte avvicina l’Oriente. Due artisti cinesi a Palazzo Ducale riflettono sulle relazioni nel mondo

Oggi l’inaugurazione. Gianfranceschi: "Occasione unica per vedere a Massa uno spaccato di un mondo diverso"

“Ciao!” E l’arte avvicina l’Oriente. Due artisti cinesi a Palazzo Ducale riflettono sulle relazioni nel mondo

I due iconici artisti cinesi, Yang Su e Ming Cai, protagonisti della mostra che si inaugura oggi nel Salone degli Svizzeri a Palazzo Ducale. Sotto Marco Gianfranceschi, uno degli ideatori della mostra reduce da un grande successo a Venezia

Si apre oggi alle 18 in palazzo Ducale la mostra “Ciao!” che vede protagonisti due iconici artisti cinesi, Yang Su e Ming Cai che sono reduci dal bagno di folla ottenuto a Venezia. L’esposizione rimarrà nel Salone degli Svizzeri fino al 16 settembre. Ne parliamo con uno degli ideatori, Marco Gianfranceschi.

Come arriva questa mostra a Massa?

"L’evento nasce da un contatto con il professor Cao che insegna alla scuola d’arte cinese a Firenze. Grazie a lui nel 2019 portammo la mostra organizzata da ‘Percorsi d’arte’ a Ningbo, che ha quasi dieci milioni di abitanti e spazi culturali davvero interessanti. Era una mostra di elaborazioni digitali di opere di Leonardo da Vinci che ebbe circa 320mila visitatori. Da allora abbiamo mantenuto i contatti ed eccone i risultati. I due artisti sono stati fra l’altro protagonisti di un evento che abbiamo realizzato nei giorni scorsi a Pietrasanta e che ha suscitato grande interesse".

Chi sono i due artisti?

"Sono personaggi molto interessanti e bene inseriti nel loro mondo culturale. Hanno percorsi diversi ma finalità simili. Yang Su riflette sulla complessità del mondo e lo fa attraverso le sue fotografie con le quali focalizza l’attenzione dello spettatore su dati precisi. Ming Cai mette insieme pannelli che mostrano immagini iconiche dell’Occidente e quindi individua la data di un evento che vi è accaduto e mostra la foto di quell’occasione contestualizzando l’opera".

Quale il significato che vogliono dare alle loro riflessioni?

"Rappresentare la storia come risultato di emozioni che diventano un modo per riflettere sulle relazioni nel loro mondo e a livello internazionale. Nelle loro performance, inoltre, creano situazioni con le quali vogliono discutere sul ruolo e la figura dell’artista nella contemporaneità".

L’arte e la cultura in genere come possono aiutare in un momento così complesso della geopoltica internazionale?

"C’è sempre più viva l’esigenza di creare relazioni normali con una realtà come la Cina molto diversa da noi. Con la cultura si riappacifica il mondo, è la mancanza di cultura che alla fine crea situazioni di contrasto e infine di guerra".

La Cina è vicina?

"La dobbiamo vedere come una grande opportunità perché abbiamo la presenza importante in zona di cinesi nelle nostre scuole d’arte e questa è un’occasione importante di incontro, ma anche di confronto".

Come si presenta la struttura della mostra?

"Si tratta della dimostrazione che una mostra può essere light. Ci sono settanta opere ma lo spazio che occupano non è quello ad esempio di settanta statue: dobbiamo abituarci a un modo diverso di interpretare una mostra guardando al lato logistica: in Cina non abbiamo portato le opere di Leonardo, ma le loro interpretazioni digitali. E il successo è stato egualmente enorme".

Gianfranceschi, perché visitare “Ciao!”?

"Perché è un’occasione unica in questo momento per vedere a Massa uno spaccato di un mondo diverso; perché è un contatto fra realtà culturali dinamiche; per creare rapporti fra popoli. Vorrei che noi sviluppassimo l’idea di poter avere i cinesi come compagni di viaggio. In fondo la distanza fra Cina e Italia è la stessa che c’è fra Italia e Cina...".