Massa, 1 marzo 2019 - Il cinema Astor? Una cattedrale nel deserto, un «buco nero» per il centro storico e la città in genere. I commercianti di piazza Bertagnini sono della stessa opinione, cullano un sogno comune: la riapertura della sala che ha ospitato migliaia di massesi prima della sua chiusura, una struttura che non può morire di degrado, perchè sarebbe un volano per il territorio.
La «scomparsa» dello storico cinema in centro città e la chiusura, a dicembre del 2017, del Teatro Guglielmi «sono ferite aperte» dicono in coro i commercianti, ferite da rimarginare per il bene dell’economia apuana e perchè sono una pagina culturale significativa. «Il ritorno dell’attività al cinema Astor e il suo utilizzo sono una boccata di ossigeno, una opportunità non solo per piazza Bertagnini, il centro storico, ma per la città. I nostri clienti sono interessati. Un cinema in centro, sarebbe un richiamo importante e significa riqualificare l’economia» sottolinea Lorella Bianchini dell’atelier di moda Bianchini, strenua sostenitrice delripristino dell’Astor come priorità per la città.
«Una struttura così grande lasciata senza manutenzione è impensabile – aggiunge Michele Scuto titolare del Mondadori Bookstore – la riapertura del cinema è una possibilità in più che viene data alla città e al territorio». «Riaprire i battenti dell’Astor è un’iniziativa importantissima, una città senza un cinema in centro è un paradosso – il parere di Gheri Gherardi titolare della storica attività di via Bastione – il Multisala Splendor è un’altra realtà», bella ma di fatto «preclusa agli anziani e a chi non l’auto. Un cinema in centro significa far conoscere a chi viene da fuori la città e questo significa rivalizzare l’economia, riqualificare piazza Bertagnini, le attività. In questo senso l’Astor sarebbe una sorta di moltiplicatore economico». E insieme al cinema gli imprenditori di piazza Bertagnini hanno a cuore il teatro Guglielmi: altra storia e altro percorso. «Rivederli entrambi sarebbero per la città una grande risorsa», sottolinea Elisabetta Zanetti titolare del “Il Cavallino a dondolo” di piazza Bertagnini.
«La situazione dell’Astor mi sembra più complicata perché è di un privato, per altro il prioprietario è collaborativo quando si tratta di dare in comodato d’uso i fondi al Ccn. Astor e Guglielmi sono punti di riferimento del territorio. Per il cinema si potrebbe pensare ad un utilizzo ampio e ad una programmazione diversa dalla multisala. Il Guglielmi rappresenta la cultura». Sheila Guglielmi, titolare con la sorella Jenny di Golden Art interviene sulla questione: «Siamo convinte che con l’Astor si darebbe un servizio in più alla città, così invece è un buco nero». «L’Astor va rimesso a disposizione di tutti a qualsiasi costo per l’economia della città e vanno accorciati i tempi di riapertura del Guglielmi», è il pensiero di Oliviero Ricci, titolare della pizzeria “Victoria” di via Bastione. «Astor e Guglielmi – conclude Jola Baci della ‘Caffetteria Teatro’ - sono due risorse per tutti. Riaprire entrambi sarebbe una grande opportunità».