Cittadinanza onoraria a Mussolini. La revoca torna ancora in consiglio

Il Polo Progressista e di Sinistra vuole revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini e legarla al centenario dell'omicidio Matteotti. Contesta anche le modifiche al Regolamento del consiglio comunale che limitano l'azione dell'opposizione. FDI, che aveva votato a favore, ora presenta emendamenti per ripristinare ciò che hanno tolto.

Cittadinanza onoraria a Mussolini. La revoca torna ancora in consiglio

Cittadinanza onoraria a Mussolini. La revoca torna ancora in consiglio

Il Polo Progressista e di Sinistra non molla la presa sulla revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e porta un nuovo atto in consiglio con cui non solo impegna l’assemblea a esprimersi chiaramente in tal senso ma vuole legare, in maniera simbolica, tale revoca centenario dell’omicidio Matteotti. Infatti l’ultima mozione già protocollata e inviata al presidente del consiglio comunale, Agostino Incoronato, con il voto in consiglio a maggioranza vuole impegnare "il sindaco e la giunta comunale ad attivare entro il 10 giugno 2024, centenario dell’omicidio Matteotti, tutte le procedure di legge, regolamentari e di prassi per procedere alla revoca della cittadinanza onoraria di Massa a Benito Mussolini per indegnità".

Passaggio, quest’ultimo che richiama il passato di Mussolini che è stato "il capo del regime fascista, responsabile della soppressione delle libertà civili, politiche, sociali, di assassini e torture di matrice etnica e politica. Ha reso l’Italia protagonista della seconda guerra mondiale con la Germania nazista e corresponsabile dell’olocausto di 13 milioni di persone" mentre "Massa è città Medaglia d’oro al Valor Civile".

Nel frattempo lo stesso Polo condanna le modifiche al Regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, approvate nella seduta del 6 febbraio, chiarendo come tale atto non interessi solo "gli addetti ai lavori perché queste regole servono per difendere gli interessi della collettività, portare le istanze del territorio in discussione nell’assise che dovrebbe essere la più importante: in quelle sedute sono rappresentati tutti i cittadini attraverso le persone che hanno contribuito ad eleggere.

Con questa modifica sarà la maggioranza a decidere se e quando portare in discussione mozioni, cioè atti che servono a portare proposte per la collettività, interpellanze e interrogazioni, che sono atti di controllo dell’attività amministrativa. È evidente che si tenta di bloccare il democratico esercizio delle opposizioni, tutelato dalla Costituzione e dalla normative. Ad esempio ciò potrebbe significare che la maggioranza decida di invertire l’ordine del giorno in Consiglio per discutere ciò che gli interessa poi far cadere il numero legale necessario sistematicamente e non discutere magari quelli della minoranza".

Il Polo denuncia anche i tempi ristretti per la partecipazione, l’assenza delle risposte scritte alle interrogazioni, e altro ancora. "Tutto questo ovviamente colpisce solo la minoranza, tanto che FdI, che solo qualche mese fa aveva votato a favore dei molti stravolgimenti, ora presenta emendamenti per ripristinare in pratica ciò che hanno contribuito a togliere".