Cocaina e crack acquistati per il figlio minorenne. La madre e il compagno chiedono il rito abbreviato

Erano finiti in 8 sotto indagine dei carabinieri. Per 3 pusher si va al patteggiamento, un altro la messa alla prova

Droga al figlio minorenne: madre, compagno e altri due spacciatori scelgono il rito abbreviato, tre pusher vanno al patteggiamento, un altro alla messa alla prova. La decisione per i primi tre imputanti arriverà soltanto a gennaio, dopo l’udienza preliminare che si è consumata l’altro giorno in tribunale a Massa davanti al gup Dario Berrino. I carabinieri di Massa, lo scorso marzo, avevano arrestato la donna, una 41enne residente in città e il suo convivente, anche lui massese, con l’accusa di aver acquistato cocaina al giovane minorenne. I due erano stati reclusi nel carcere di Pisa e Massa. Altre misure cautelari, 6 in totale, avevano raggiunto tre extracomunitari tra i 25 e 55 anni. Secondo l’ipotesi degli investigatori, la coppia, con precedenti penali, si sarebbe appoggiata agli imputati per approvvigionarsi della droga acquistata dagli spacciatori marocchini.

Addirittura, per non destare sospetti nel nonno materno (i minori erano stati assegnati al parente dal tribunale di Genova), la coppia era arrivata a consegnare la droga al fratellino di 14 anni, affinché portasse dosi di crack e cocaina al minorenne, che aveva iniziato a dare segni di assuefazione, anche ’cuocendo’ la droga. I due minori erano stati immediatamente allontanati dalla coppia: ora sono ospiti di due distinte case di accoglienza.

I militari guidati dal maggiore Alessandro Manneschi si erano avvalsi di intercettazioni telefoniche e pedinamenti che erano andati avanti un anno. A inizio marzo era scattato il blitz che aveva visto coinvolti circa trenta uomini dell’Arma, impegnati a spezzare questa catena perversa che ha visto vittima un 17enne. Per far capire la drammaticità della vicenda, viene in aiuto un particolare: la donna e il compagno avevano utilizzato anche il fratellino di 14 anni per portare la droga al 17enne. Una madre che cercava in tutte le maniere di aiutarlo, anche nel peggiore dei modi, ovvero acquistando lo stupefacente per lui per evitare che si mettesse nei guai.

Gli imputati sono difesi da Riccardo Balatri, Barbara Luceri, Giulio Parenti, Lorenzo Frediani, Enzo Frediani, Roberto Pezzica, Valter Matarrocci, Gianluca Ferrrarini, Andrea Monaci e Roberto Pellegrini

Alfredo Marchetti