FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

Codupino, c’è il progetto. Discarica verso il recupero

Comune e Asmiu hanno definito il piano di chiusura e gestione post-operativa. La priorità è la copertura superiore dell’area grande 6mila metri quadrati.

Il rendering del progetto di chiusura e monitoraggio dell’ex discarica di Codupino

Il rendering del progetto di chiusura e monitoraggio dell’ex discarica di Codupino

Sta arrivando in porto il procedimento di approvazione del progetto di chiusura, di gestione post-operativa e del piano di monitoraggio e controllo dell’ex discarica di Codupino. L’area era stata anche al centro di veementi polemiche politiche e tecniche negli anni passati, per la mancata gestione e il possibile inquinamento che avrebbe potuto determinare sulle matrici ambientali. Un impianto che un tempo raccoglieva rifiuti del Comune di Massa ma che è di fatto quasi inutilizzata da anni, se non per emergenze. Ma un vero e proprio progetto post-mortem, se così si può dire, non era mai arrivato. E’ stato poi sollecitato dalla stessa Regione durante la riunione di maggio 2023 alla presenza di Arpat, con la richiesta di fornire un report sulla situazione di controllo attuale. Adesso Asmiu e Comune di Massa hanno messo mano al progetto della sistemazione finale della discarica che è già stato portato in discussione alla Conferenza dei Servizi della Regione Toscana fra 2023 e 2024, da cui sono emerse alcune richieste di miglioramento.

Il costo complessivo dell’intervento è salito così da 2,3 a 2,6 milioni di euro. Il punto principale è quello del capping, ossia la copertura superiore della discarica su tutta la sua estensione. Le prime fasi, quindi, sono state realizzate: report storico, piano di indagine anche integrative. Ora siamo alla stesura del progetto di capping per una superficie solo sommitale che si estende per 6mila metri quadrati. Dopo la sistemazione superficiale della copertura esistente si procederà alla esecuzione della fase principale dell’intervento relativa alla realizzazione delle nuove coperture.

Sarà una copertura multistrato per garantire l’efficienza e l’efficacia di ciascuno nel progetto complessi, compreso un telo di impermeabilizzazione con manto in Hdpe e sullo strato più esterno una biostuoia per garantire la crescita di specie vegetali, oltre a uno strato minerale. E’ qui che si concentrano le spese in più, pari a 210mila euro. Le analisi effettuate hanno verificato che i rifiuti qui conferiti producono pochissimo biogas, in valori ben al di sotto dei riferimenti normativi. Tuttavia, per garantire comunque una intercettazione anche di un minimo flusso di risalita del biogas si prevede l’installazione la presenza di una torcia statica che sarà attivata solo in caso vengano individuate uscite più importanti di biogas. E’ stata già installata una rete di monitoraggio per presidiare l’impianto anche alla fine del capping.