
di Francesco Scolaro
Vendesi a prezzi stracciati una enorme fetta di litorale massese vista mare: possibilità di costruire strutture ricettive e residenziali, commerciale e direzionale. Ampi spazi verdi a pineta, piscina e molto altro. Per informazioni, rivolgersi ai tribunali di Massa e Spezia. Stiamo parlando infatti di quattro ex colonie marine che finiranno all’asta nei prossimi mesi. La superficie totale è di quasi 95mila metri quadrati. In pratica stiamo svendendo una fetta di territorio che è più di un quinto di quella occupata dallo Stato del Vaticano. Dura lex sed lex, quella del mercato. Perché quelli che potrebbero essere gioielli del territorio, strumenti di sviluppo economico, occupazionale e turistico, sono invece abbandonati a loro stessi, alcuni da anni, preda del degrado e del nulla. Sono il simbolo tangibile di un territorio incapace di progettare a lungo termine.
All’asta giudiziaria andrà per la prima volta l’Istituto Santo Spirito Salesiane Don Bosco, al tribunale di Massa il 19 aprile: la proprietà occupa circa 8mila metri quadrati. Tornerà all’asta per la sesta volta anche la ex colonia Ettore Motta, sui 35mila metri quadrati di proprietà. E per la prima volta dovrebbe finirci anche il complesso conosciuto come Turimar, composto di fatto da due lotti che sono la ex Colonia Torino e la ex Colonia Olivetti: insieme 51.557 metri quadrati. Partiamo dall’Istituto Santo Spirito Salesiane Don Bosco, di via del Casone. Una ex colonia marina edificata attorno agli anni ’50 del secolo scorso, ristrutturata e inaugurata nel 2010 come struttura ricettiva intitolata Casa Nostra Signora. Il valore stimato è di 3 milioni e 846mila euro ma andrà all’asta al tribunale di Massa il 19 aprile per 3.255.000, offerta minima di 2.441.250 euro.
Sesta asta, invece, per la ex colonia Ettore Motta, il 20 aprile al tribunale di La Spezia dopo che gli altri cinque tentativi erano andati deserti (l’ultimo a novembre dell’anno scorso). E il prezzo continua a scendere anche se il valore di mercato dell’intera proprietà è di 11 milioni, 22 mila e 500 (con il ribasso dovuto alle pessime condizioni dell’immobile si partiva da 8 milioni e 817mila euro). Il 20 aprile per la prima volta sotto la soglia psicologica dei 3 milioni di euro: base d’asta 3.682.024 euro con offerta minima di 2.761.518. Per la Motta il nuovo Regolamento urbanistico del Comune di Massa prevede un piano di attuazione che deve comprendere anche la Quisisana (altra proprietà): insieme le due proprietà arrivano a 67.639 metri quadrati di superficie complessiva. Si potranno costruire case e appartamenti fino al 25% della superficie utile lorda a disposizione, poi un minimo di 50% dedicato al turistico, il resto commerciale, direzionale o altre funzioni. La proprietà è di 35mila metri quadrati di cui circa 7.046 di fabbricati, 1.040 di piscina scoperta, 12.183 di aree scoperte pertinenziali e una pineta da 15mila metri quadrati.
Infine c’è il complesso Turimar che dovrebbe andare all’asta del tribunale nelle prossime settimane con una perizia che fissa il valore complessivo attorno ai 14 milioni di euro (tutto deriva da un pignoramento dovuto a un debito di oltre 4 milioni di euro rispetto al quale la proprietà aveva fatto opposizione). Non è ancora pubblicata la gara vera e propria ma, salvo sorprese, dovrebbe essere disposta a breve. Come da Regolamento urbanistico, il complesso va gestito in maniera unitaria per un piano di attuazione che consente un residenziale di recupero pari a 4.750 metri quadrati per un totale di massimo 40 unità immobiliari (l’alberghiero deve comunque essere almeno il 51% delle funzioni di trasformazione). La realizzazione degli interventi di interesse privato è condizionata alla realizzazione di parcheggi pubblici per 887 metri quadrati. Come perequazione è prevista la destinazione a uso pubblico della pineta in fregio a via delle Pinete per 10.213 metri quadrati.