REDAZIONE MASSA CARRARA

Comunicazione non ostile, veicolo del pensiero. Dare peso alle parole: emergenza sociale

Nel mondo virtuale i nostri messaggi possono avere conseguenze gravi e permanenti. I RAGAZZI DELLA 2G DELLA SCUOLA MEDIA ’STAFFETTI’ DI MASSA.

Il peso delle parole in un disegno dei ragazzi della 2G della scuola media ’Staffetti’

Il peso delle parole in un disegno dei ragazzi della 2G della scuola media ’Staffetti’

Nella vita di tutti i giorni ci troviamo ripetutamente a scambiare opinioni ed idee con i nostri coetanei; tradurre in parole i propri pensieri non è sempre facile, né trovare il modo giusto per farlo; le parole ci rappresentano: se si utilizza un tono non adeguato, si risulterà una persona antipatica e non gentile, se invece si ha un tono dolce e tranquillo, si può risultare simpatici.

Quando si conversa e si vuole condividere un’idea o un’opinione, bisogna sempre prima ascoltare l’altro e riflettere, perché potremmo essere fraintesi o ferire chi ci ascolta. Le parole sono un ponte, per unire e aggregare, ma vanno ponderate senza trascurare il contesto e la sensibilità degli altri. Non siamo tutti uguali. Abbiamo notato che sempre più spesso la conversazione assume un aspetto ostile, le nostre parole comunicano aggressività, disprezzo o intolleranza e possono avere un impatto negativo sulla persona che abbiamo di fronte o di cui si sta parlando. Se nella vita reale la conversazione ostile può essere attenuata dal tono della voce, dall’espressività, dalla gestualità, sui social lo “hate speech” (=conversazione ostile) si amplifica ed inasprisce. Il linguaggio ci dice molto di quello che noi siamo e di quello che pensiamo; le parole e le immagini utilizzate per esprimerci in rete devono essere scelte accuratamente, per evitare eventuali fraintendimenti. Inviamo messaggi e commenti senza prevedere le conseguenze: la vita virtuale non ci sembra reale, ci illude di darci piena libertà di parola, perché, dietro lo schermo e coperti dall’anonimato è tutto più facile! C’è chi per qualche like o qualche decina di followers, diventa addirittura crudele! Dobbiamo stare attenti a quello che scriviamo, a ciò che condividiamo e ai commenti che inseriamo. Diamo peso alle parole, pensiamo a chi leggerà e a come potrebbe essere interpretato il nostro gesto, prima di schiacciare un tasto!! L’ostilità in Rete ha conseguenze concrete, gravi e permanenti nella vita delle persone.

Il 20 dicembre 2024 il nostro Istituto ha aderito all’ iniziativa “Tutti al cinema”; per la prima volta gli studenti della Staffetti sono andati tutti insieme al cinema per assistere alla proiezione del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”. Questa storia ha suscitato in noi tristezza e compassione, poiché il protagonista Andrea, a soli 15 anni, ha deciso di togliersi la vita per colpa di atti di bullismo subiti dai sui “amici”. Il messaggio che questo film vuole trasmettere è l’importanza di accettare e rispettare le diversità e le scelte degli altri. Noi alunni della 2 G, quando abbiamo visto questo film, ci siamo commossi e abbiamo compreso il peso che possono avere le parole e le conseguenze di certi azioni.