Tante persone continuano a rivolgersi allo sportello della Confconsumatori di Massa-Carrara per denunciare quanto accade relativamente alla gestione del parcheggio del Penny Market gestito da Park & Control con un regolamento entrato in vigore dal 24 aprile 2024 senza alcuna pubblicità e informativa per gli utenti. Da quella data, infatti, il parcheggio del Penny Market è dotato di telecamere che fotografano tutti i veicoli all’ingresso e all’uscita del parcheggio per cui in caso di ’sosta abusiva o superiore ai 90 minuti’ è prevista una sanzione di 36 euro che, secondo regolamento, va pagata entro 45 giorni dalla violazione pena il pagamento di altri 18 euro.
"A seguito del nostro primo intervento – dice l’avvocato Francesca Galloni di Confconsumatori – nella grande maggioranza dei casi trattati Park & Control ha provveduto ad annullare le multe o, in altri casi, a ridurre gli importi richiesti per vie legali. Le contestazioni fatte riguardavano sia la poca trasparenza e chiarezza delle informazioni e della pubblicità delle regole del parcheggio, la contestazioni delle riprese fotografiche, e le stesse regole contenute nel regolamento, a nostro parere, vessatorie". La Confconsumatori ritiene che quanto fatto sino ad oggi da parte di Park & Control non sia sufficiente a integrare il rispetto della normativa a tutela degli utenti e consumatori.
"L’aver aggiunto qualche piccolo cartello – sostiene Galloni – il non aver messo in funzione una sbarra con il rilascio di scontrino di entrata al fine di dare certezza sulle eventuali infrazioni commesse, la normativa del regolamento contrattuale che contiene evidenti clausole vessatorie, ha indotto la Confconsumatori a decidere di intraprendere un’azione collettiva per far sì che non solo le multe contestate vengano annullate, ma che vengano introdotte significative modifiche al regolamento (quali ad esempio l’invio di lettere di contestazione la decorrenza dei termini del pagamento dalla data di ricezione delle stessa) e una situazione di fatto del parcheggio che metta gli utenti in condizioni di essere edotti della situazione, in primis con la collocazione di una sbarra erogatrice di regolare biglietto di accesso".
"Dopo che siamo mossi – precisa l’avvocato Galloni – abbiamo scoperto che anche in altre zone d’Italia il modus operandi della società è questo e dobbiamo denunciare anche casi in cui, nonostante l’utente abbia pagato, continuano a pervenire richieste di pagamento, evidentemente frutto di una gestione poco attenta da parte della società stessa".