di Michela Carlotti
Prende forma la composizione dell’Assemblea consortile che sarà deputata al governo del Consorzio di Bonifica Toscana Nord per i prossimi cinque anni. Dopo le elezioni di inizio ottobre dei 15 consiglieri di nomina popolare, arrivano le nomine dei 12 sindaci eletti dal consiglio delle autonomie locali Cal che si è riunito nei giorni scorsi. Lucca, Massa, Carrara, Bagnone, Piazza al Serchio, Massarosa, Barga, Porcari, Capannori, Vecchiano, San Marcello e Stazzema: questi sono i Comuni che entrano a far parte dell’Assemblea. "La rappresentanza dei Comuni è stata proposta dal presidente della provincia di Lucca che ha fatto i nominativi dopo aver trovato una sintesi. I nominativi sono stati approvati a maggioranza con 11 voti favorevoli e i tre voti contrari del centro destra", riferisce il presidente della provincia Gianni Lorenzetti nonché vicepresidente del Cal che ha presieduto alla convocazione del consiglio. La Lunigiana conferma, dunque, la presenza dentro il Consorzio ma con un turnover: dopo due mandati consecutivi ricoperti dal comune di Comano, ora subentra Bagnone. "Ben venga – commenta il sindaco di Comano, Antonio Maffei – perché ci preme che la Lunigiana sia rappresentata con le sue criticità idrogeologiche ed i suoi bisogni. Auspico che prevalga il buon senso anche nella nomina della Presidenza che, a rigor di numeri, spetta al nostro territorio". Ricordiamo che l’esito del voto popolare di inizio ottobre aveva consacrato la vittoria netta di ben due candidati lunigianesi, Cesare Leri e Alberto Putamorsi, che avevano staccato di molto tutti gli altri eletti. Ma dopo il passo di lato annunciato da Putamorsi in favore di Leri, tutt’altro che pacifico è apparso il coronamento di quest’ultimo alla presidenza: ambita dal Pd, un imprenditore apuano sponsorizzato dal partito sarebbe il competitor di Leri.
"Si tratterebbe di una sconfitta per la Lunigiana, per gli elettori e per la politica – dichiara Maffei –. Non dimentichiamo che le elezioni per il rinnovo del Consorzio sono sempre poco partecipate e se i partiti la volessero fare da padroni scegliendo al posto degli elettori, sarebbe una sconfitta per tutti". Maffei puntualizza che alle elezioni di ottobre ha votato solo il 2,80% degli aventi diritto e per la maggior parte si è trattato di elettori lunigianesi. Resta alta la tensione in vista della convocazione dell’Assemblea, il 3 dicembre a Viareggio con un grosso punto interrogativo sul buon esito dell’elezione del presidente: per deliberare validamente serve la maggioranza dei due terzi dei voti dei presenti e se dovessero mancare quattro membri non si potrà eleggere la presidenza.