Contratti collettivi e rinnovi: "Sciopero il 22 dicembre"

L’annuncio di Uiltucs, Filcams Cgil e Fisascat Cisl: "Non si può più rimandare". Cittadini invitati venerdì prossimo a evitare acquisti per un consumo consapevole.

Contratti collettivi e rinnovi: "Sciopero il 22 dicembre"

Contratti collettivi e rinnovi: "Sciopero il 22 dicembre"

"Venerdì 22 dicembre a livello nazionale Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno proclamato lo sciopero generale per il settore del commercio, grande distribuzione e distribuzione cooperativa e i settori del turismo e ristorazione collettiva. Il motivo: il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti chi nel 2018, chi nel 2019". A dirlo è Sebastiano Salaro, segretario generale Filcams Cgil di Massa, insieme a Alessandro Conti (Fisascat Cisl) e Luca Andrenucci (Uiltucs Toscana).

"Abbiamo deciso nelle scorse settimane di alzarci dal tavolo: le condizioni non ci sono più. I lavoratori del commercio, definiti eroi durante la pandemia, vedono le retribuzioni ferme dal 2019 – aggiunge Salaro – I lavoratori teamite le organizzazioni sindacali provavano a rinnovare sia la parte normativa che economica del contratto. Mentre le aziende hanno cercato di togliere diritti acquisiti, provando a fare differenze tra vecchi e nuovi assunti. Lo sciopero del 22 dicembre è in prospettiva, chiediamo attenzione per quel giorno anche ai consumatori: l’invito è a non fare acquisti. Sono migliaia i lavoratori coinvolti in provincia, basta pensare che sono 5mila gli addetti solo del turismo". "La sfida è riuscire a riempire le piazze, saremo a Roma da Massa Carrara – aggiunge Conti – Quella del 22 è una prima dimostrazione, non fossimo ascoltati siamo pronti a continuare a lottare per il contratto, che ci è dovuto. L’obiettivo era il rinnovo entro l’estate, non è avvenuto: ci alziamo dal tavolino". "Questo percorso è iniziato con la scadenza dei contratti – chiude Andrenucci – Oggi non avendo aumenti anche da 6 anni, a seconda dei settori, il potere d’acquisto delle persone è crollato. E’ inammissibile mettere in gioco la dignità dei lavoratori".