Si era opposto in sede civile all’ingiunzione di pagamento della sanzione amministrativa di circa 6mila euro perché i contributi elettorali ricevuti da due società non avevano seguito l’iter burocratico giusto, ma si è visto rigettare l’opposizione. Si parla delle elezioni a sindaco di Massa del 2023: l’ex candidato Guido Mussi aveva dichiarato all’ufficio elettorale della Corte d’Appello di Firenze tutte le spese sostenute e le obbligazioni assunte durante la campagna elettorale, con anche la dichiarazione dei contributi elettorali, tra cui quelli di 3mila euro da un’azienda e 500 da un’altra. Il collegio regionale di garanzia elettorale per la regione ne aveva contestato il metodo, ovvero che i contributi dovevano essere deliberati dall’assemblea dei soci delle due società (azione poi avvenuta in seguito) e non dall’amministratore unico di una di esse e dal consiglio di amministrazione dell’altra. Mussi, in totale buona fede, aveva presentato tutta la documentazione utile ad avvalorare la sua tesi e impugnare il provvedimento, ma la sezione civile del tribunale di Firenze ha rigettato l’opposizione presentata dall’ex candidato a sindaco.
CronacaContributi: opposizione respinta