REDAZIONE MASSA CARRARA

Coppia trovata morta a letto: "Figure centrali per la comunità. Sono usciti di scena insieme"

Montignoso sotto choc all’indomani della scoperta dei corpi di Tilde Buffoni e Alberto Maghelli. Il sindaco Lorenzetti: "Hanno arricchito tutti noi". I paesani non si danno pace: "In lui c’era la gioia".

Montignoso sotto choc all’indomani della scoperta dei corpi di Tilde Buffoni e Alberto Maghelli. Il sindaco Lorenzetti: "Hanno arricchito tutti noi". I paesani non si danno pace: "In lui c’era la gioia".

Montignoso sotto choc all’indomani della scoperta dei corpi di Tilde Buffoni e Alberto Maghelli. Il sindaco Lorenzetti: "Hanno arricchito tutti noi". I paesani non si danno pace: "In lui c’era la gioia".

"Resta l’amaro in bocca per il modo in cui questa tragedia è accaduta. Provo emozioni contrastanti, in questo momento. Abbiamo perso all’improvviso due personaggi importanti della nostra comunità, figure centrali che hanno arricchito tutti noi e che hanno saputo dare molto anche al di fuori. Tilde nel suo lavoro e impegno nel mondo della sanità, Alberto per quella sua grande capacità di vivere e narrare questo nostro territorio. Aveva scritto molto, amava questi luoghi e voleva tramandarli: i due volumi raccolgono il suo pensiero, le storie di tutti".

Non si dà pace Gianni Lorenzetti, sindaco di Montignoso, all’indomani della tragedia che ha scosso il paese. La morte di Alberto Maghelli e Tilde Buffoni ha colpito profondamente la comunità, ancora incredula per quanto accaduto nella villetta di via Osteriaccia. Qui ieri mattina l’85enne, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, avrebbe sparato alla moglie Tilde Buffoni di 83 anni prima di rivolgere l’arma verso di sé. E’ stato il fratello a trovarli nel loro letto. Maghelli era molto conosciuto per il suo impegno con il gruppo folkloristico della Pefana, Tilde Buffoni invece era stata una vita nel mondo della sanità, infermiera all’Opa. "Conosco Alberto Maghelli da sempre; abbiamo abitato per tanti anni alla Piazza – racconta Lorenzetti nella prefazione del libro di Maghelli “A cc’era una volta a Muntignoso“ – Ho cominciato a frequentarlo da piccolo. Ricordo che di fianco a casa sua aveva creato un laboratorio spontaneo di tecnologie varie, dove sperimentava ogni cosa assieme a molti amici. Ho visto rimettere a posto macchine con la resina, ho visto costruire maschere di cartapesta degne della migliore Viareggio. Ho conosciuto Alberto durante le fasi della mia adolescenza, è stato il mio insegnante di Applicazioni Tecniche alla scuola media Giorgini. Era straordinario e penso che anche lui abbia contribuito alla costruzione del mio carattere e alla mia formazione personale. Non era il classico insegnante che ti dava compiti e ti faceva studiare sui libri, aveva un altro metodo: ci immergeva a ogni lezione in esperimenti pratici e uscite didattiche. Memorabili le visite al frantoio delle Capanne, alla fattoria del Bottaccio con le sue antiche macine per frangere le olive, le sue immense cantine dove veniva prodotto il vino di Monterosso nei suoi capaci tini". "Ho avuto la possibilità di conoscere meglio Alberto durante i primi anni da sindaco nei nostri centri di aggregazione spontanea, i bar e le cantine - sempre Lorenzetti - E in età matura, ho avuto modo di scambiare con lui opinioni e ascoltare consigli". Un piccolo grande monumento, testimone della comunità. Una volta che la magistratura avrà chiuso il cerchio e fatto luce sulla dinamica, ci sarà l’ultimo saluto, probabilmente entro fine settimana come auspicato dal sindaco. "Sono usciti di scena insieme"; "Era un uomo allegro, raccontava le barzellette. C’era gioia in lui", sono alcuni dei commenti dei paesani. Maghelli si muoveva con l’ossigeno al seguito per problemi respiratori. Tilde Buffoni aveva difficoltà a camminare, come spiega la carrucola per tirare su il pane fresco ogni giorno bypassando le scale. Forse la salute precaria tra le cause scatenanti la tragedia.

Irene Carlotta Cicora